Esce Riot di Izi, un invito alla rivolta con la partecipazione di Guè Pequeno, Gemitaiz e tanti altri

Esce oggi Riot, il nuovo album di Izi in cui troviamo un appello a uscire da ogni stereotipo e automazione. Tra gli ospiti anche Guè Pequeno e Gemitaiz

riot di izi

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Riot di Izi esce oggi, 30 ottobre, e potrebbe essere il disco definitivo per trovare la voce più adatta a immaginare un mondo migliore. Con questo disco Diego Germini – questo il nome di battesimo – propone 13 tracce in cui troviamo un reportage rap sull’attualità, ma soprattutto un invito alla rivolta non violenta che solo attraverso la musica trova un registro.

Riot di Izi è il quarto album in studio dopo Fenice (2016), Pizzicato (2017) e Aletheia (2019). Nel disco troviamo la produzione di grandi nomi della scena italiana e internazionale: non mancano Sick Luke, Duffy, David Ice e Marco Zangirolami, ma ci sono anche Sean Da Firzt, Bijan Amir, Jhonny Dutra, La$$a, Leny Magoufakis, Prinzly, Todiefor e Mohr.

Oltre ai grandi produttori, Riot di Izi offre un menu di duetti eccellenti. Guè Pequeno partecipa nella traccia Miami Ladies e troviamo anche l’ingresso di Fabri Fibra in Pazzo. Gemitaiz e Madman arrivano in Foto e Benny Benassi e Dargen D’Amico duettano con Izi in S8 K4SS4.

L’album è stato anticipato da Pusher, il singolo in cui Izi duetta con Guesan e Vaztè. Un progetto, quello presente in Riot, che si declina in un appello al confronto dell’uomo con la società. La quotidianità è sempre più logorata dall’individualismo e dagli stereotipi, con il risultato di una popolazione sempre più divisa perché ognuno è troppo fedele al proprio preconcetto senza rendersi conto di essere diventato schiavo di un ruolo e di uno schema.

Ancora una volta il mondo degli artisti si rende megafono di un disagio talmente radicato da non essere avvertito da chi ascolta. La musica è sempre la scoperta di una dimensione migliore possibile solamente con l’eliminazione dei paraocchi che siamo convinti di non avere. Riot di Izi è il fascio di luce che fende il buio e indica l’uscita verso la libertà da ogni automazione.