Dura e categorica la reazione della Cina contro i BTS, la più amata band k-pop sudcoreana, che durante un intervento pubblico ha citato la guerra di Corea. È accaduto durante le premiazioni del Van Fleet Award, un riconoscimento conferito dalla Korea Society a tutte le personalità che favoriscono alla promozione dei rapporti tra la Corea e gli Stati Uniti.
A scatenare le polemiche è stato Kim Nam-joon, meglio conosciuto come RM, nel momento del discorso di accettazione del premio. Il Bangtan Boy, infatti, ha celebrato il 70° anniversario della guerra di Corea e ha dichiarato: “Ricorderemo sempre la storia del dolore che le nostre due nazioni hanno condiviso”, dove per “due nazioni” intendeva, appunto, gli Stati Uniti e la Corea.
Ciò è bastato per scatenare le dure polemiche dalla Cina contro i BTS, con commenti al vetriolo di alcuni fan: “Non dovrebbero fare soldi con la Cina”. Cos’è successo?
Bisogna ricordare che la guerra di Corea fu un conflitto di 3 anni, che dal 1950 al 1953 vide fronteggiarsi la Corea del Nord con quella del Sud. La prima aveva il supporto dell’Unione Sovietica e della Cina di Mao Tse-Tung, la seconda delle Nazioni Unite e ovviamente degli Stati Uniti. Con la frase di RM sul “dolore condiviso dalle due nazioni” la Cina si è sentita, in un certo senso, tagliata fuori nonostante i lucrosi accordi di marketing con i BTS.
Per questo la dura reazione, soprattutto da parte dei brand. Il video del discorso di RM ha fatto il giro su Weibo, il social più usato in Cina e i grandi marchi hanno annunciato di voler ritirare tutti i prodotti “BTS edition” dal loro catalogo cinese. Stiamo parlando di Samsung, Hyundai e Fila.
Tra le reazioni dalla Cina contro i BTS emergono anche quelle dei fan, uno dei quali ha dichiarato di aver ritirato la sua iscrizione dal fan club.
