Il finto DPCM del 10 ottobre nella Gazzetta Ufficiale che gira su WhatsApp

Una precisazione doverosa, a proposito di un documento che oggi 12 ottobre gira tanto su WhatsApp

DPCM del 10 ottobre

DPCM del 10 ottobre


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Sta circolando addirittura su WhatsApp un presunto DPCM del 10 ottobre, in riferimento ad una bozza di decreto pronta ad essere firmata dal Premier Conte e che, secondo le segnalazioni avrebbe già fatto la propria apparizione nella Gazzetta Ufficiale. Una vera e propria bufala, come quella che ci parla della possibile chiusura di palestre, locali e scuole, dopo l’approfondimento che ho voluto condividere coi lettori di Optimagazine stamane. Facciamo dunque maggiore chiarezza su questa storia.

La bufala sul DPCM del 10 ottobre nella Gazzetta Ufficiale arriva da WhatsApp

Qualcuno, forse per scherzo, sta facendo circolare su WhatsApp questo lunedì un finto DPCM del 10 ottobre, che a detta della fonte sarebbe addirittura arrivato già nella Gazzetta Ufficiale. Di cosa parla il decreto che in realtà risulta inventato di sana pianta? Due i punti che hanno sollevato un polverone e che, a conti fatti, hanno creato discussioni sui social senza che gli utenti abbiano approfondito la questione relativa all’autenticità del documento in questione.

La prima bufala sul DPCM del 10 ottobre riguarda i funerali, che a detta del documento diventato virale su WhatsApp dovrebbero svolgersi con la presenza contemporanea di un numero massimo di quindici persone. E, a rendere più beffardo il provvedimento, tra le suddette persone sarebbero comprese anche il celebrante e l’interessato. Il secondo elemento di “disturbo” per tanti italiani, invece, secondo Giornalettismo è dato dal fatto che possano essere invalidati i matrimoni, lì dove i controlli dovessero far emergere più di dieci persone invitate alla cerimonia.

Ci saranno sicuramente nuove e più stringenti misure adottate dal governo per limitare la diffusione del Covid, ma le notizie di oggi a proposito del finto DPCM del 10 ottobre già finito nella Gazzetta Ufficiale non possono non far sorridere. Resta, comunque, una bufala da smentire nel modo più assoluto.