Elodie sull’omosessualità della sorella: “La difendevo dai bulli”

Elodie difendeva sua sorella dai bulli che la schernivano per la sua omosessualità. Ecco cosa ha raccontato

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Il racconto di Elodie sull’omosessualità della sorella si colloca in una lunga intervista rilasciata al Corriere Della Sera. Un’intervista a cuore aperto, quella rilasciata dalla voce di Andromeda in cui si svela uno spaccato della vita difficile del quartiere Quartaccio di Roma, dove l’artista ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza.

Elodie Patrizi, infatti, non nasconde una situazione di degrado che l’ha circondata fino a quella volta in cui, a 19 anni, ha lasciato le mura domestiche per rincorrere il suo futuro. I suoi genitori si sono separati quando lei aveva 8 anni e sua madre era tossicodipendente. Intorno alla famiglia un universo di droga e alcol e sua sorella, Fey, era la creatura da proteggere.

Bastava uscire per strada, infatti, per incontrare i bulli, i tossici e il degrado del quartiere Quartaccio. I bulli, soprattutto, erano il pericolo per la giovane Fey, sua sorella, che non riusciva a confessare alla famiglia di essere omosessuale. Elodie la teneva in una campana di vetro per far sì che non percepisse la difficile situazione familiare e per questo, quando aveva deciso di inseguire il sogno di lavorare con la musica, il loro rapporto si era logorato. Oggi non è più così, per fortuna.

Per anni Elodie ha fronteggiato i bulli che schernivano Fey per la sua omosessualità. Li affrontava atteggiandosi come loro: “Avevano paura di me perché ero un po’ isterica, secca secca, nervosa”, rispondeva loro senza abbassare i toni per farli sentire a disagio. A quel mondo, ora, Elodie guarda con fierezza perché da quelle difficoltà ha imparato tanto. Ha imparato la lezione anche da quella volta in cui si ritirò in quinta liceo, e ora è tutto un punto di forza.

Le parole di Elodie sull’omosessualità della sorella oggi sono quelle della vittoria: lei e Fey si amano più di prima, ora, e l’artista continua a ripetere che la cosa importante è la felicità personale, senza vergognarsi della propria natura.