We Are Who We Are è la serie che non c’era, un invito prezioso a scoprire e abbracciare la propria unicità

La prima volta televisiva di Luca Guadagnino è un esperimento riuscitissimo e prezioso sulla forza dirompente e trasformativa della libertà interiore

Jack Dylan Grazer in We Are Who We Are, la prima serie tv di Luca Guadagnino

[Sky]


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C’è un calore tutto speciale nelle parole con cui Luca Guadagnino presenta alla stampa italiana We Are Who Are, un progetto del cuore oltreché un semplice debutto televisivo. Questa nuova coproduzione Sky-HBO – di cui già si discutono le possibilità di rinnovo – non piega il regista allo storytelling tipico della serialità televisiva, ma esiste in uno spazio diverso e ricco di possibilità, che Guadagnino riempie con quel che lui stesso definisce un’opera “ermafrodita”, un film ibrido fruibile sia secondo la sua struttura episodica sia in un unico blocco di otto ore, come avvenuto al Festival di San Sebastián.

La conferenza stampa di presentazione di We Are Who We Are è dunque un primo passo nel mondo della serie, di cui Guadagnino illustra con entusiasmo le dinamiche. C’è la collaborazione stretta e fiduciosa con i cosceneggiatori Paolo Giordano e Francesca Manieri, la stima – ricambiata – nei confronti di Lorenzo Mieli di The Apartment, l’apertura entusiasta alle peculiarità di ciascuno dei membri del cast. Perché We Are Who We Are – da chi ne ha concepito l’universo a chi ne scritto le pagine e a chi vi ha dato vita sullo schermo – è anche e soprattutto un invito a scoprire e abbracciare la propria unicità, a partire dalla libertà esplosiva e totalizzante che forse solo nell’adolescenza sa esprimersi senza compromessi.

L’universo di We Are Who We Are è per Guadagnino un luogo piccolo con caratteristiche universali, una base militare in cui si esprime la dicotomia fra il rispetto e la disobbedienza ai comandi. In questa roccaforte statunitense su suolo veneto si snodano le vicende di Fraser (Jack Dylan Grazer), quattordicenne appena arrivato da New York insieme alla madre Sarah (Chloë Sevigny) e alla compagna Maggie (Alice Braga), entrambe in servizio nell’esercito.

Chiamami Col Tuo Nome
  • Attributi: DVD, Drammatico
  • Armie Hammer, Timothèe Chalamet, Michael Stuhlbarg (Actors)

La quotidianità di Fraser inizia presto a intrecciarsi a quella di Caitlin (Jordan Kristine Seamón), un adolescente dall’apparenza spavalda e sicura di sé, e che tuttavia nasconde a chiunque le incertezze sulla propria identità sessuale e di genere. È proprio dalla vicinanza reciproca che i due ragazzi traggono la forza di immettersi su un percorso di scoperta di sé, di più ampia comprensione dei propri orientamenti e identità, dando alla curiosità e alla confusione lo spazio di plasmare un mondo ricco di possibilità.

Sullo sfondo si agitano le inquietudini degli altri adolescenti e degli adulti della serie. L’ambientazione nell’estate del 2016, con la corsa alle elezioni presidenziali statunitensi e il fantasma di una possibile vittoria di Trump, crea la distanza minima necessaria per metabolizzare la contemporaneità della serie e ancorarla alla realtà. Diventano così ancor più immediati i riferimenti alle storture e alle contraddizioni della società, dallo stridente sostegno di un soldato afroamericano al Make America Great Again di Trump all’assoggettamento di una moglie al potere decisionale del marito, dalla rigidità asfissiante delle regole militari al doppio pregiudizio di cui è vittima una donna omosessuale in una posizione di comando.

We Are Who We Are trae una forza esplosiva dalla potenza della materia di cui tratta, ma è grazie alla sua osservazione nostalgica e piena di tatto degli eventi che conquista un irresistibile fascino poetico, così raro pur nell’epoca della prestige television internazionale. È una scommessa già vinta sulla possibilità di portare sullo schermo una storia di caos vitale, di autenticità prima di tutto. Proprio il desiderio di autenticità regala un melting pot militare che è uno spaccato d’America su piccola scala; una Chioggia regolata sui propri ritmi, le proprie tradizioni, il proprio dialetto; un cast sfaccettato ed emozionante in cui l’esperienza dei volti noti non oscura l’efficacia degli esordienti.

A Bigger Splash
  • Johnson,Fiennes (Actor)

Chloë Sevigny mantiene intatto l’appeal ventennale di coolest girl in the world, mentre Jack Dylan Grazer dà corpo a quel che Guadagnino definisce un fool shakespeariano che svela le verità. Il regista ne parla come di uno dei più grandi attori viventi, un giovanissimo con la saggezza e la consapevolezza di un ottantacinquenne. Jordan Kristine Seamón, invece, affronta il suo esordio televisivo con un’impegno e un coinvolgimento da cui lo stesso Guadagnino è stato subito conquistato: il viso enigmatico e denso di possibili emozioni della giovane fanno la differenza lungo l’intero percorso di Caitlin.

In una fase di divisioni e pregiudizi così accentuati, We Are Who We Are è un invito irrinunciabile ad aprirsi alla vita in piena libertà, consapevoli del potenziale rivoluzionario di ogni possibile scoperta. È uno sguardo su un mondo piccolissimo e che però profuma di universale, in cui identità e gruppi sottorappresentati guadagnano lo spazio e la dignità che meritano. È, semplicemente, la serie che non c’era, un esperimento riuscitissimo e prezioso sulla forza dirompente e trasformativa della libertà interiore, qualora si sia attenti abbastanza da coglierne i segnali.

Il primo appuntamento con We Are Who We Are è fissato per venerdì 9 ottobre alle 21:15 su Sky Atlantic. Gli episodi saranno disponibili anche on demand e in streaming su NOW TV.

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