The Boys in the Band, su Netflix dal 30 settembre, mette finalmente d’accordo i critici di Ryan Murphy?

Il primo film Netflix di Ryan Murphy raccoglie già ottime recensioni: ecco cosa si dice di The Boys in the Band e del suo cast stellare, guidato da Jim Parsons, Zachary Quinto e Matt Bomer

Il cast di The Boys in the Band, su Netflix dal 30 settembre 2020

[Scott Everett White, Netflix]


INTERAZIONI: 2

The Boys in the Band, film Netflix disponibile in streaming dal 30 settembre, potrebbe essere la produzione della svolta per Ryan Murphy. L’adattamento televisivo dell’omonima opera teatrale segue il revival portato al successo a Broadway alcuni anni fa dallo stesso Murphy, e sembra già aver convinto i critici di alcune fra le principali testate statunitensi.

Variety, ad esempio, rileva che la versione di Netflix di The Boys in the Band presenta lo stesso cast del revival [teatrale], guidato da Jim Parsons e Zachary Quinto (entrambi superbi), oltre allo stesso regista (Joe Mantello), e Ryan Murphy ancora una volta a capo del team di produttori. […] Guardato in casa ai tempi del Covid, The Boys in The Band sembra un’ironica lettera nostalgica ai giorni in cui perder tempo in un misero appartamento di New York con gli amici, anche quando non sono particolarmente bendisposti, appare la cosa più piacevole del mondo. […] Quel che tiene insieme il film, oltre al fascino sognante e geek di Zachary Quinto e alla sua resa squisita di ogni battuta, è la passione tormentata di Jim Parsons. […] The Boys in the Band è un omaggio al come sorridere e lamentarsi anche quando si ha il cuore spezzato.

Anche Deadline riporta che The Boys in the Band assume una nuova intensità emotiva attraverso la lente del 2020. Ed è il cast a guadagnare menzioni d’onore per prove attoriali capaci di oltrepassare i già lodevoli risultati raggiunti a Broadway. Parsons è eccellente nei panni del combattuto Michael, e l’arrivo di Harlod, interpretato da Quinto, fa fare un salto di qualità […]. Si sottolinea poi come Ryan Murphy, tanto sul palco quanto sul piccolo schermo, sia riuscito ad assicurare al film un sapore diverso, ironico, melodrammatico e tragicomico, e mai datato o stereotipico come il materiale di riferimento.

Boys In The Band. The [Edizione: Regno Unito]
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  • Kenneth Nelson, Peter White, Leonard Frey (Actors)

IndieWire ricorda invece la forza dirompente dell’opera debuttata a Broadway nel 1968 e traslata sul grande schermo nel 1970. Si usa spesso la parola “terrificante” per descrivere quest’opera, scritta prima di Stonewall e prima dell’AIDS, poiché svela i problemi e il disprezzo di sé avvertiti dagli uomini gay nel loro piccolo angolo di mondo. […] Oggi, fortunatamente, non ha più bisogno di essere terrificante, si legge. Il risultato [del lavoro di Joe Mantello e Ryan Murphy] è un revival sofisticato e sfacciato, una versione “più gay” di Chi Ha Paura di Virginia Woolf, che supera le sfide dell’adattamento dal palco allo schermo.

La testata prosegue lodando il regista e il cast di The Boys in the Band. Mantello dà vita alla pagina scritta in modi sublimi, soprattutto nei flashback e nel montaggio delle sequenze in cui i ragazzi fanno le loro umilianti chiamate al telefono. […] Il fatto che il cast sia composto esclusivamente da uomini gay dichiarati crea una speciale alchimia, poiché questi attori, scelti per il revival teatrale del 2008, trasmettono un senso di familiarità e confidenza reciproca che sarebbe stato difficile ritrovare in un cast composto sia da etero che da omosessuali.

Se non saranno smentite nei prossimi giorni da testate altrettanto rilevanti, queste recensioni faranno di The Boys in the Band la prima produzione di Ryan Murphy per Netflix non stroncata dalla critica. Dopo la tiepida accoglienza riservata alle due stagioni di The Politician, la bocciatura di Hollywood e i giudizi ambivalenti nei confronti di Ratched, questo remake sembra finalmente mettere tutti d’accordo, e non solo per via di un cast di primo livello.

Resta fondamentale anche la forza di una storia intramontabile, ambientata nella New York del 1968, già una metropoli ma ancora abituata a relegare l’omosessualità alla sicurezza delle porte chiuse. Le vicende narrate riguardano un gruppo di uomini chiamati a raccolta da Michael (Jim Parsons) per festeggiare il compleanno di Harold (Zachary Quinto), un tipo elegante e sofisticato. Partecipano alla festa anche Donald (Matt Bomer), ex amante di Michael; Larry (Andrew Rannells), artista e compagno di Hank (Tuc Watkins), quest’ultimo maestro di scuola fresco di divorzio dalla moglie; Bernard (Michael Benjamin Washington), bibliotecario insicuro; Emory (Robin de Jesús), arredatore sfrontato, e il cosiddetto Cowboy (Charlie Carver), un ingenuo gigolò assunto come regalo per il compleanno di Harold. La serata si apre fra drink e risate, ma tutto inizia a cambiare nel momento in cui Alan (Brian Hutchinson), ingessato coinquilino di Michael ai tempi del college, si presenta inatteso alla festa. Ciascuno degli invitati si vede così costretto ad affrontare verità personali sepolte da tempo e che rischiano di mettere a repentaglio i solidi rapporti fra loro.

La palla passa ora al pubblico: The Boys in the Band è disponibile su Netflix dal 30 settembre. Nel nostro approfondimento tutte le informazioni sulla trama, il cast e i personaggi del primo film Netflix prodotto da Ryan Murphy.

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