Più download dell’app Immuni e le preziose notifiche evitano focolai

L'ingranaggio inizia a funzionare con un numero maggiore di installazioni

download dell'app Immuni

INTERAZIONI: 288

Si inizia a ragionare con il download dell’app Immuni. Sebbene il numero degli italiani che ha deciso di scaricare l’app di tracciamento resta basso, dal rientro a scuola di metà settembre lo strumento è stato utilizzato sempre di più. La buona notizia è che il tool, in alcuni casi, è stato decisivo per evitare focolai e dunque ulteriori contagi incontrollati.

Solo lo scorso 9 settembre erano stati presentati dei dati davvero poco positivi per l’app Immuni, con soli 5.5 milioni di download complessivi. A circa 15 giorni da quel primo approfondimento e come riportato da IlSole24Ore, il numero di installazioni dello strumento è salito a 6.4 milioni. Per quanto non sappiamo quanti utenti abbiano poi provveduto anche a disinstallare l’app, l’incremento è sensibile e senz’altro la scuola ha fatto la sua parte in questo salto in avanti.

Per quanto il download dell’app Immuni non riguardi i minori di 14 anni, tanti genitori e giovani studenti avranno fatto caso ai protocolli del MIUR che suggeriscono di dotarsi dello strumento di tracciabilità. Se ad inizio settembre la quantità totale della popolazione che aveva scaricato Immuni non superava quota 9.9%, ora siamo al 12%. Ritornando al fattore scuola, nei primi 7 giorni dopo il ritorno in classe (almeno in alcune regioni), l’app è stata scaricata mezzo milione di volte.

Le notifiche dell’app Immuni si stanno di conseguenza moltiplicando. Solo nei primi 24 giorni di settembre, i positivi al Covid-19 che hanno caricato le loro chiavi personali sull’app per avvertire i propri contatti del potenziale contagio sono stati 144. Per fare un paragone, a giugno erano stati solo 21, a luglio 28 e ad agosto 96. Di conseguenza gli alert per il rischio intercorso sono aumentati a dismisura, più di 1000 solo negli ultimi giorni.

La buona notizia annunciata ad inizio articolo è la seguente: 10 persone risultate positive avevano ricevuto l’alert di potenziale pericolo di Immuni e per questo si erano preventivamente messi in quarantena. Ciò ha evitato il successivo propagarsi del contagio. Insomma, i numeri di questo fine settembre ci dicono solo questo: la seppur lenta e ancora limitata diffusione dell’applicazione è un’ottimo strumento di limitazione dei contagi. Per questo motivo, ancor di più, gli italiani non dovrebbero mostrare remore nell’affidarsi al servizio.