TikTok e il ban USA dagli store, quali alternative al social cinese?

La sparizione del social dalla scena statunitense potrebbe aprire la strada ad altre app che coprono lo stesso segmento di mercato

TikTok ban

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Per TikTok il ban previsto nelle prossime ore su territorio statunitense rappresenterà un duro colpo. Procede infatti senza sosta l’iniziativa allestita da Trump, che mette alla porta il social network cinese. La colpa di quest’ultimo, stando a quanto riferito dal governo a stelle e strisce, sarebbe di fornire dati sensibili degli utenti americani al governo di Pechino.

Non mancano risposte dai diretti interessati, che hanno già mobilitato azioni legali nelle dovute sedi per porre un freno al ban (è interessata anche l’app di messaggistica WeChat, ndr). Difficile che però si possa vedere una risoluzione in tempi brevi, con il ban di TikTok dagli store che diventerà esecutivo a partire da domani, 20 settembre.

Coloro che non riescono dunque a fare a meno delle performance offerte dall’applicazione, dovranno quindi trovare un nuovo ritrovo digitale. E diverse sono le offerte che arrivano dal mercato.

TikTok e il ban USA, la soluzione dalle app sul mercato

La soluzione più semplice per ovviare al ban di TikTok è senza dubbio in casa Instagram. La recente introduzione di Reels è la risposta di Mark Zuckerberg e compagnia al dilagare dell’app cinese. Facile da padroneggiare e capace di dare uguali soddisfazioni, è la soluzione migliore per chi non vuole dirottare le attenzioni verso altri lidi.

Da tenere d’occhio però c’è anche Triller, che allo stato attuale è indicata dai tiktokker statunitensi come la soluzione per il prossimo futuro. Ed è particolarmente forte per quanto concerne l’ambito musicale. Non a caso è la piattaforma scelta dagli artisti emergenti che vogliono autolanciarsi verso il grande pubblico, grazie agli hashtag giusti.

Un miliardo di video al mese e una grande ambizione sono invece il bagaglio che Dubmash si porta dietro. Un bagaglio che potrebbe valorizzare in vista dell’imminente ban di TikTok negli USA, che potrebbe dunque spalancare ancor di più la porta verso il grande pubblico. Anche in questo caso, protagoniste sono brevi clip, con inclusioni di materiale musicale o filmico a supporto del video degli utenti.

Questa è solo la punta di un iceberg profondo e che potrebbe rivelare, nel giro di poco tempo, un nuovo polo social attrattivo. Sempre che TikTok non riesca a spuntarla contro Trump e i vertici governativi a stelle e strisce.