Intervista con Annalisa: “Nuda è un invito a spogliarsi delle costrizioni”

OM incontra Annalisa in occasione del rilascio del nuovo album, Nuda (Warner Music)

Annalisa

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Esce venerdì 18 settembre il nuovo album di Annalisa, Nuda.

Nel nuovo disco Annalisa si racconta senza filtri, in modo onesto e sincero. Nuda parte infatti da una profonda riflessione e mette in luce il lato più nascosto dell’animo dell’artista.

Nuda è diviso in due parti che caratterizzano due stili e due mondi di Annalisa, impreziositi da alcuni featuring: quelli con Rkomi, J-Ax, Achille Lauro e Chadia Rodriguez.

Intervista con Annalisa

Nuda parte da un percorso intrapreso già con i precedenti lavori. Già nel disco precedente accennavi all’importanza di liberarsi dai freni autoimposti. Come prosegue questo percorso nel nuovo album?

In Nuda vado a fondo di tutti quegli aspetti legati al buttarsi. Metto a nudo fragilità ed errori. Penso che sia una bella sfida, piuttosto che togliersi i vestiti che non interessa più a nessuno ormai, è diventato qualcosa che succede spesso. Parlo di spogliarsi in senso metaforico delle costrizioni; è più difficile ma anche più bello e serve di più. A volte dice più di noi ciò che non mostriamo, anche quando postiamo una foto sui social cerchiamo la nostra versione migliore ed è bello, giusto, ma non è solo quello, ci sono poi le altre versioni, gli altri momenti, le fragilità e le giornate storte. Ho inserito questo in Nuda.

D’Oro è una canzone particolare. Parla di fragilità attraverso una serie di frasi che affermano l’esatto contrario.

In D’Oro racconto le mie fragilità ma in modo divertente perché faccio finta di essere forte. Dico una serie di cose di cui mi cerco di autoconvincere, come “l’amore non mi manca”; in realtà non è così, mi manca un sacco. Faccio la forte, mi faccio forza da sola in questo brano e ora ci rido, mi diverto, anche perché quando ti metti a nudo è liberatorio e mi serve tantissimo nel mio percorso personale.

Side A, Side B, un album che si apre con Nuda e si chiude con N.U.D.A. Cosa ti ha portato a queste scelte?

Il lato A è quello in cui ho cercato di mettere le canzoni che mi rappresentano, quelle che sono il mio marchio di fabbrica, le più istintive. Quando ripenso alle canzoni del lato A in realtà mi rendo conto di non averci pensato quando le ho scritte, mi sono venute naturali. Sono legate ad un’urgenza creativa che identifica il mio modo di essere.

Il lato B è diverso perché lì ho messo le canzoni in cui mi sono impegnata a tirare fuori qualcosa che solitamente non tiro fuori. Ho indagato i lati nascosti e le giornate “no”, ho sperimentato sia dal punto di vista della scrittura che dal punto di vista del mondo sonoro. N.U.D.A. è l’emblema di questa scelta e non a caso ha lo stesso titolo, ma in acronimo, della prima traccia che è bandiera di questo disco; N.U.D.A. chiude il cerchio, è un indagare l’altro lato della medaglia, quello un po’ folle e malizioso.

Poi lascio un punto di domanda aperto, Nascere Umani Diventare Animali, per far riflettere sul significato di evolversi: nasciamo umani e diventiamo animali o il contrario? C’è bisogno più di istinto? C’è bisogno di recuperare sensazioni piuttosto che pensare all’apparenza? Lascio aperto questo interrogativo perché io me lo sono chiesta e voglio che se lo chiedano anche gli altri. Mettendomi a nudo vorrei che lo facessero anche gli altri perché la sensibilità ci fa incontrare, ci fa costruire dei ponti e penso che sia importante soprattutto in questo momento.

Quali sono i tuoi prossimi progetti ed obiettivi legati a Nuda?

L’obiettivo è quello di far vivere Nuda il più possibile; il disco è stato rinviato per cause di forza maggiore, ora finalmente può uscire e ci stiamo inventando cose diverse, ad esempio sono felice del podcast in cui racconto la nascita delle canzoni e le canzoni stesse in un modo diverso rispetto al solito. Finora le canzoni le ho sempre raccontate nelle interviste, per Nuda l’ho fatto anche in un podcast. L’obiettivo è far vivere questo album che il 5 maggio 2021 presenterò dal vivo a Milano.