Gabriele Muccino vs Matteo Salvini: “Semina odio”. E parte il linciaggio social dopo il caso di Pontassieve

Il botta e risposta tra Gabriele Muccino e Matteo Salvini: la mancata solidarietà del regista dopo l'episodio di Pontassieve scatena la reazione della "Bestia"


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Come sempre avviene quando un personaggio pubblico si schiera contro di lui, Matteo Salvini usa la sua “Bestia”, il team di esperti di social media che cura la sua comunicazione, per aizzare i suoi seguaci contro il contestatore. L’ultimo in ordine di tempo a sperimentare il linciaggio social che parte dagli account dei sostenitori del segretario della Lega è il regista Gabiele Muccino, reo di aver negato la sua solidarietà all’ex Ministro dell’Interno dopo il caso di Pontassieve.

Le parole – inequivocabili e nette – di Gabriele Muccino sull’aggressione subita dal leader del Carroccio durante un comizio, da parte di una giovane donna che gli ha strappato camicia e rosario, erano arrivate poche ore dopo il fatto, in risposta ad un tweet solidale del segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Il regista di A Casa Tutti Bene, che Rai1 trasmette in prima visione domenica 13 settembre, ha replicato alla solidarietà del Presidente della Regione Lazio sostenendo che Salvini non meriti alcun sostegno in quanto semina odio e raccoglie reazioni (definite “comprensibili“) che sono proporzionate alla virulenza della sua propaganda.

Solidarietà?!!!! A chi incita odio e violenza verso i più deboli?! No, grazie. Nessuna solidarietà. Non esageriamo adesso. Non siamo tutti buoni e uguali. Ci sono delle differenze di comportamento che hanno delle conseguenze. Anche comprensibili.

La presa di posizione di Gabriele Muccino è finita in un post che i profili social di Matteo Salvini hanno gettato in pasto ai supporter del leader, in quel momento particolarmente inclini a difenderne le ragioni soprattutto sulla scia emotiva dell’episodio di Pontassieve. E come al solito, visto che il copione si ripete spesso, è partita la shitstorm nei confronti del regista, che denuncia “insulti sistematici” ricevuti dai fan di Salvini.

Per Gabriele Muccino è stato impossibile replicare direttamente al tweet di Salvini, come ha poi spiegato in un commento articolato che ritiene sia stato cancellato dai profili social del leader. Il regista ribadisce di non essere solidale con l’ex vicepremier perché la sua azione politica si basa principalmente sulla ricerca di “un nemico comune” da additare alle folle, “una forma di propaganda ben nota nella Storia“, che innesca “focolai di rabbia e di violenza“. Muccino conclude con un invito a seguire la morale cristiana tanto sbandierata da Salvini col suo rosario, affinché contribuisca a creare un Paese che “si vuole bene“.