Stop alla sperimentazione del vaccino, cosa succede e quale il futuro

L'interruzione dei test sul vaccino di AstraZeneca rallenta la corsa a una cura contro il coronavirus, con i tempi che si dilatano

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Nelle ultime ore è arrivato lo stop alla sperimentazione del vaccino contro il coronavirus. O almeno a uno di quelli attualmente in cantiere. La notizia, rimbalzata sui principali quotidiani internazionali, che vi abbiamo riportato ieri, mette in evidenza di come il gruppo AstraZeneca abbia sospeso le attività.

Alla base della decisione una “reazione avversa”, vale a dire la comparsa di complicazioni in un partecipante del programma di test. Nella fattispecie, un problema spinale non spiegabile ha portato allo stop precazionale, nell’attesa che accertamenti facciano chiarezza sulla situazione.

Si tratta comunque di un singolo caso su cinquantamila soggetti che, prima dello stop alla sperimentazione, si sono prestati in qualità di volontari. La sospensione dei test è necessaria poi anche per analizzare le cartelle cliniche dei cinquantamila di cui sopra, alla ricerca di potenziali sintomi lievi o parziali che possano ricondurre a una controindicazione comune. Ma quali potranno essere gli scenari per il prossimo futuro nella lotta al coronavirus?

Stop alla sperimentazione del vaccino, quali gli sviluppi?

Lo stop alla sperimentazione del vaccino in cantiere presso AstraZeneca rappresenta soltanto un inciampo in un percorso che vede numerosi partecipanti impegnati nella corsa verso una cura. Stando al recente censimento in materia operato da Nature, sono 321 i progetti che provano a porre un freno al potenziale dilagare del coronavirus. Si tratta ovviamente di numeri importanti che non fanno distinzioni dello stato dei lavori, più o meno avanzato che sia.

Di questi 321 attori impegnati nella ricerca del vaccino, solo 32 sono arrivati alla fase della sperimentazione sull’uomo. E tra questi ultimi, sono 7 quelli entrati nella cosiddetta “fase 3”, che rappresenta poi quella finale.

Le stime delle tempistiche necessarie a vedere un vaccino pronto e confezionato si dilatano quindi sensibilmente rispetto a quelle precedentemente ipotizzate. Quello di AstraZeneca era infatti il vaccino più vicino al completamento di tutte le fasi, con l’ambizione che era di portarlo sul mercato nel mese di novembre.

Lo scenario, a questo punto, è che tutto trasli verso la primavera 2021. È in questa finestra che, potenzialmente, si potrebbe assistere alla commercializzazione di un rimedio contro il coronavirus. A meno di repentine accelerate da parte di qualcuno degli altri progetti attualmente in cantiere.