Inutile girarci intorno, tutti i video dell’esplosione a Beirut in circolazione in queste ore sono a dir poco impressionanti. La capitale del Libano è stata sventrata in una vastissima area tutta collocata intorno al porto della città. Di fatto la causa del terribile incidente è stato l’incendio di un magazzino dove erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio. Queste ultime erano state sequestrate diversi anni fa su una nave e si sono trasformate in una carica esplosiva davvero potentissima.
Un collage di video dell’esplosione di Beirut è proposto dal canale YouTube TheGuardian. Il terribile incidente è stato ripreso da più angolazioni della città e anche dal mare. Quando già una vistosa colonna di fumo si alzava verso il cielo per i primi effetti dell’incendio al magazzino pieno zeppo di nitrato di ammonio, proprio un’esplosione potentissima ha distrutto in larga parte gli edifici intorno al porto ma ha causato gravi danni anche quelli a debita distanza. Nelle riprese proposte nel filmato presente in questo articolo, è palese come l’onda d’urto provocata dal terribile incidente abbia investito anche chi filmava ben lontano dalla zona dell’esplosione.
L’esplosione a Beirut ha un suo primo bilancio delle vittime che rischia purtroppo di essere solo parziale. Secondo i dati forniti dalla Croce Rossa, le vittime accertate sarebbero 100 ma ci sarebbero addirittura 4000 feriti. Tra questi c’è anche il caporal maggiore Roberto Caldarulo, del battaglione Gestione Transiti (RSOM) di Bari di cui non si conoscono le esatte condizioni di salute per il momento. Ancora, altri 100 dispersi non sarebbero ancora stati ritrovati nelle ore immediatamente successive all’incidente.
Non c’è dubbio che il video dell’esplosione a Beirut restituisca la gravità di quanto accaduto nella capitale del Libano. La causa esatta del terribile incidente ancora non è stata accertata, sebbene si pensi ad un vero e proprio attentato. Intanto Israele e Hezbolla hanno dichiarato la loro estraneità ai fatti, offrendo anzi il loro aiuto in questa delicatissima fase.