Il dramma di Fabrizio Corona a Live Non è La d’Urso, rischia 9 mesi di carcere

Fabrizio Corona a Live Non è La d'Urso si dichiara fiducioso nei confronti della giustizia

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Il dramma di Fabrizio Corona a Live Non è La d’Urso si consumerà nelle prossime ore, quando sarà decisa la ridefinizione della pena per il re dei paparazzi. Il rischio è quello di tornare in carcere, per 9 mesi, a causa della revoca dell’affidamento in modo retroattivo.

La decisione sarà presa nella giornata dell’8 giugno dai giudici della Cassazione, che stabiliranno se Fabrizio Corona dovrà scontare i 9 mesi di affidamento dietro le sbarre. Non si tratta quindi di una pena aggiuntiva ma di una ridefinizione, stabilita a seguito di determinati comportamenti tenuti da Corona nei mesi che ha trascorso fuori dal carcere.

Fabrizio Corona, che ha già scontato in cella 6 anni della sua pena, è attualmente agli arresti domiciliari. Nel videomessaggio a Live Non è La d’Urso, si dice però estremamente fiducioso nella giustizia, nonostante il rischio di tornare in carcere sia concreto.

Racconta Corona:

“Questa è un’udienza importantissima, l’ennesima per la mia vita. Non è un processo ma un’udienza in cassazione a porte chiuse. Si decide se devo rifarmi 9 mesi di pena che ho già fatto, quindi rifare nove mesi che ho fatto, che mi erano stati concessi giustamente e che erano stati giudicati in senso positivo. Sono sereno anche se questo momento è un momento particolare per la giustizia italiana, voglio avere fede nella giustizia italiana e voglio che tutti gli italiani possano avere fiducia nella giustizia italiana e che per una volta le cose vadano come devono andare, ovvero che ciò che è giusto mi possa essere concesso”.

A intervenire durante la trasmissione è anche la madre di Fabrizio Corona, Gabriella, che in questi anni non ha smesso di stargli vicino. La donna si è detta stanca della situazione. Fabrizio Corona, attualmente agli arresti domiciliari, sta curando il disturbo psichiatrico di cui è affetto, personalità borderline. Le sue condizioni sarebbero migliorate grazie alla vicinanza della famiglia, dei fratelli e del figlio Carlos.