Lino Guanciale sarà il nuovo Montalbano? “Ricciardi è un eroe asociale”

Lino Guanciale parla del suo commissario Ricciardi, le affinità e le differenze con l'inossidabile Montalbano interpretato da Luca Zingaretti

Lino Guanciale

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Attore attivo in teatro e in televisione, Lino Guanciale sta per tornare sul piccolo schermo con Il Commissario Ricciardi, fiction tratta dalle opere letterarie di Maurizio De Giovanni.

Diretto da Alessandro D’Alatri, l’attore abruzzese veste i panni di un personaggio particolare, dotato di grande intuito ma dal carattere complesso. Ma non chiamatelo Montalbano: Guanciale ci tiene a precisare che non intende sostituire il collega televisivo, Luca Zingaretti, che da più di vent’anni interpreta in tv il ruolo dell’iconico personaggio reso celebre dalla penna geniale di Andrea Camilleri.

“Ricciardi è un asociale che si difende da tutto a differenza di Montalbano”, spiega Lino Guanciale in un’intervista concessa a La Stampa. “Ma c’è per tutti e due l’appoggio della grande scrittura. Ho trovato stimolante entrare nei panni fisici del personaggio, l’ho fatto camminando in modo rispondente alla sua personalità. E mi sono abbandonato alle suggestioni. L’idea che Ricciardi cammini sulla spiaggia di Camilleri, mi ha aiutato molto.”

Dopo aver ricoperto ruoli fascinosi e sicuri di sé, come l’avvenente Claudio Conforti ne L’Allieva che, col suo carattere passionale fa cadere la Alice Allevi di Alessandra Mastronardi ai suoi piedi, Lino Guanciale si immerge in una nuova figura maschile tutt’altro che semplice. “Il lavoro di De Giovanni è geniale”, confida l’attore a La Stampa, “mentre D’Alatri è andato oltre scavando nella pagina scritta.”

Ricciardi è un eroe asociale, come lo definisce il protagonista di Non Dirlo al Mio Capo – altra fiction Rai di successo, che tornerà prossimamente in replica in tv. “Vive nella marginalità rancorosa, la sua forza e il suo limite. Ha un dolore dentro”, continua al giornale, “che lo costringe all’isolamento portandolo a sviluppare un gran senso della giustizia.” E poi paragona Ricciardi al Sisifo di Camus. “È colto nel momento in cui cerca il contatto con gli altri per allentare il fardello che si porta dietro fatto di rigore e di impegno. Oltre al dono innato di carpire l’ultimo momento di chi muore di morte violenta.”

Il Commissario Ricciardi non ha ancora una data di messa in onda, quindi probabilmente lo vedremo tra la fine del 2020 e l’inizio del prossimo anno. Nell’attesa, i fan possono guardare Lino Guanciale in televisione. Dopo aver trasmesso le repliche de L’Allieva 2, la rete ammiraglia ripropone Non Dirlo al Mio Capo da giugno.