“Prendi me, scegli me, ama me”, Ellen Pompeo demolisce la scena cult di Grey’s Anatomy: “Poco edificante”

Ellen Pompeo spiega perché non ama la celebre scena di Meredith e Derek nella seconda stagione di Grey's Anatomy: "Perché pregare un uomo di amarti?"


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Non ha mai amato quella scena e non ne fa mistero. A Ellen Pompeo proprio non piace quel “Prendi me, scegli me, ama me” che è diventato uno dei momenti iconici di Grey’s Anatomy.

Era la seconda stagione, Meredith aveva scoperto che Derek era sposato con l’affascinante chirurgo di ginecologia Addison Montgomery ed era iniziato il primo vero triangolo amoroso della serie, quando in preda all’alcol e alla disperazione per la potenziale perdita di quell’uomo che doveva essere solo un’avventura, Meredith si avventura in un discorso che culmina in una preghiera.

Io sono sicura che lei è una gran donna, ma vedi io ti amo, in un modo veramente incredibile, cerco di amare i tuoi gusti musicali, ti lascio l’ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna più alta se me lo chiedessi e ciò che mi porta ad odiarti mi spinge ad amarti per cui prendi me, scegli me, ama me.

Un chiaro omaggio della creatrice Shonda Rhimes a Il Matrimonio del mio Migliore Amico, una delle migliori commedie romantiche americane di fine secolo scorso, con Julia Roberts nei panni della trentenne Julienne che prega il suo migliore amico di non sposarsi e di scegliere lei (“Scegli me, sposa me, lascia che ti renda felice“). Triste e depressa com’è, Meredith evita il riferimento alla felicità ma termina la sua dichiarazione pregando l’uomo che ama di preferirla all’altra. Ed è proprio questo tono pietistico che non va giù alla Pompeo. Una scena piuttosto melensa, oggettivamente, quella che poi sarebbe rimasta negli annali di Grey’s Anatomy come uno dei momenti clou della lunga storia d’amore della protagonista con McDreamy. Probabilmente oggi nessuno la scriverebbe più in quel modo, ma stiamo parlando di qualcosa andato in onda quindici anni fa.

Oggi quelle stesse parole in bocca a Meredith, diventata una roccia dopo tanti lutti e scogli professionali superati, suonerebbero assurde. Il percorso che ha trasformato la melodrammatica specializzanda in un chirurgo quasi glaciale dal punto di vista dei sentimenti è durato 16 stagioni. Ed Ellen Pompeo oggi ribadisce una volta di più quanto quel “prendi me” non le si addica. In un’intervista in collegamento con Variety, ha ricordato quella scena come un momento di debolezza del personaggio.

Il suo viaggio per diventare forte non è stato per me così ovvio. Ho una prospettiva diversa, e forse la gente vede l’inizio dello spettacolo come più forte rispetto a come lo vedo io. Ma quello ‘Scegli me, scegli me, amami’… ho pensato: “Perché sto implorando un uomo di amarmi?” Per me non è edificante.

Ovviamente la Pompeo riconosce che il personaggio della giovane specializzanda piena di problemi non poteva certo esprimere una sicurezza e una personalità pari a quella che avrebbe oggi. Meredith doveva avere un’evoluzione e l’ha certamente avuta da quando è nata dalla penna di Shonda Rhimes alla diciassettesima stagione attualmente in lavorazione. E oggi nessuno scriverebbe per lei una scena simile, anche perché la sua opinione sul personaggio avrebbe certamente un peso sulle scelte degli sceneggiatori.

Con gli spettacoli televisivi in ​​particolare, non si sa mai dove andranno a parare. Shonda ha sicuramente avuto la sua idea per i personaggi e ha voluto che avessero una sorta di archi, ma penso che un spettacolo che dura così tanto quanto Grey’s Anatomy, ha dovuto crescere con i personaggi. Ora sono 15 anni più grande, quindi sono una persona molto più forte di quanto non fossi allora. Si evolve in modo naturale. Gli scrittori ti conoscono, guardano il tuo lavoro quotidiano e guardano lo spettacolo… Grey’s è così unico, perché siamo stati in onda per così tanto tempo, tutti mi hanno visto crescere. Shonda e gli scrittori, siamo tutti cresciuti insieme … abbiamo trovato la nostra voce insieme.

Probabilmente la Pompeo non vorrebbe essere ricordata per quella scena, ma sono i rischi del mestiere, soprattutto quando si resta nello stesso personaggio per oltre un decennio.