John Dolmayan dei System Of A Down complottista sul Coronavirus: “A volte mi danno dell’idiota”

Il batterista della band di Serj Tankian sostiene la teoria del virus creato in laboratorio


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In un mondo in cui l’informazione e la disinformazione sono alla portata di tutti scopriamo, con gran sorpresa, un John Dolmayan dei System Of A Down complottista quando parla del Coronavirus.

Il batterista della band di Toxicity, infatti, non nasconde di avere un proprio pensiero sul COVID-19, sulla sua origine e sulla modalità di diffusione. Tra le teorie cospirazioniste più accreditate e più succulente per le persone che hanno ben più fantasia di quelle dotate di raziocinio sopravvive ancora quella della creazione del virus in laboratorio, una tesi smontata più volte ma che di tanto in tanto ritorna rigenerata come una fenice.

Veniamo a sapere del John Dolmayan dei System Of A Down cospirazionista da un’intervista rilasciata alla trasmissione radiofonica Metal Injection Livecast in cui il drummer della band di Serj Tankian non ha nascosto il suo appoggio alla teoria del virus creato in laboratorio.

“Metto in dubbio le cose e ho le mie teorie sulle cose, e per questo la gente pensa che io sia un idiota. Ma ho anche una grande immaginazione. C’erano manifestanti a Hong Kong, c’erano manifestanti in Francia, c’erano manifestanti in Italia, Libano, Cile… c’erano manifestazioni di protesta in tutto il mondo da parte di persone che chiedevano un cambiamento dai loro governi, ed è abbastanza conveniente che ci sia un Coronavirus per seppellire tutte quelle proteste“.

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Il batterista dei System Of A Down continua:

“Da dove arriva questo virus? Non di certo da pipistrelli o robaccia del genere. Gli abitanti della Cina mangiano in quel modo da migliaia di anni“.

Esclusa l’ipotesi del salto di specie – sulla quale, ricordiamo, gli scienziati stanno ancora lavorando in quanto non è ancora stata scoperta l’origine del virus umano – a John Dolmayan non resta che avvicinarsi alla teoria dell’artificio in laboratorio. Il musicista, inoltre, spiega che in questo periodo è immerso nella scrittura di un fumetto che probabilmente sarà pronto per l’estate, e che proprio in questo suo contesto creativo sta usando tantissimo l’immaginazione.

Un’immaginazione, spiega, che gli fa supporre di tutto, anche quando si trova in contrasto con la razionalità. Ancora, Dolmayan afferma che in tutta la vicenda del Coronavirus esistono quelle che lui definisce: “Coincidenze interessanti” e soprattutto fatti convenienti che fanno accadere le cose.

Si chiede, a tal punto:

“La Prima Guerra Mondiale iniziò un tentativo di assassinio. Quella persona è stata assassinata dalle persone che volevano la guerra? Semplicemente ci sono cose accadute nella storia che sono interessanti e che allo stesso tempo sono difficili da spiegare”.

La teoria del virus creato in laboratorio, lo ricordiamo, è stata smentita dalla rivista scientifica Nature (e non solo) anche se in molti provarono a rilanciarla cercando forza nell’autore Dean Koontz.

Nel John Dolmayan dei System Of A Down complottista, tuttavia, non troviamo la stessa ferocia dei divulgatori e condivisori di fake news: il musicista confessa di avere tanta immaginazione e parla anche della figura che spesso fa nei confronti di chi gli sta vicino, ma ammette che da sempre lui ha messo in dubbio tante cose per il semplice fatto di non credere alle coincidenze.