Rassicurazioni INPS su bonus di 600 euro: nessuna fretta, sito bloccato inutilmente

Pasquale Tridico, Presidente INPS, rassicura gli utenti: non c'è fretta per le domande del bonus di 600 euro

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Oggi 1 aprile il sito INPS bloccato è l’argomento più dibattuto: chiaro che l’errore di sistema generato sia legato alle domande per il bonus di 600 euro. C’è da tenere in conto anche il problema della privacy, che, come vi abbiamo riportato in questo articolo, sta comportando una violazione dei dati personali come mai successo prima in Italia (una volta dentro per presentare la propria domanda, è capitato di ritrovarsi i dati di altri utenti per via di una più che probabile sovrapposizione di account legato forse al fatto che, al momento, è sufficiente collegarsi al sito INPS attraverso il PIN semplificato, ovvero dotato di soli i primi 8 caratteri, quelli pervenuti all’utente a mezzo email o SMS).

Quanto accaduto di per sé è gravissimo, ma siamo certi che l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale sia già a lavoro per sistemare tutto nel più breve tempo possibile. Nel frattempo, quelli che ancora non sono riusciti a presentare la propria domanda per l’ottenimento del bonus di 600 euro possono tranquillizzarsi. Sulla questione è intervenuto il Presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, Pasquale Tridico, che, intervistato da ‘huffingtonpost.it‘, ha fatto presente che il sito INPS si è bloccato per il sopraggiungere di circa 300 mila domande per il bonus di 600 euro tra l’una di notte e le otto e mezza. Un afflusso di una portata innaturale, che ha poi generato gli inconvenienti che tutti conosciamo. Non si esclude, tuttavia, che la colpa sia da attribuire ad un attacco hacker. I server vengono monitorati minuto per minuto.

Tridico, poi, rassicura gli utenti, affermando che non c’è alcuna fretta. Le domande per il bonus di 600 euro possono essere inoltrate durante tutto il periodo di crisi (sperando sempre finisca presto), anche perché il Governo sta preparando un provvedimento per tornare a finanziare le misure attuali, ed altre pure. Come riportato da ‘repubblica.it‘, le dichiarazioni di Tridico, per quanto rassicuranti, vanno in contrasto con quelle comparse per un lasso di tempo piuttosto breve sul sito INPS nella giornata di ieri 31 marzo, in cui si chiariva che l’accettazione delle richieste sarebbe avvenuto in ordine cronologico vista l’assenza di un criterio di riparto dei fondi (pari a 3 miliardi), laddove non risultassero sufficienti per tutti.