Doc Nelle tue Mani è il medical drama all’italiana che si regge sulle spalle di Luca Argentero e vince la gara degli ascolti

Doc Nelle tue Mani porta a casa un boom di ascolti ma delude un po', cosa e chi salvare di questa prima puntata?


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Doc Nelle tue Mani ha fatto finalmente il suo debutto ma ci ha lasciato un po’ interdetti, questa è la verità. Chi pensava di vedere un medical drama alla David Shore con un geniale dottore che, in un reparto o nell’altro, riesce a fare le sue diagnosi spesso lottando con la vita quotidiana, i sentimenti e le emozioni (vedi Dr House o The Good Doctor), è rimasto un po’ deluso. Dall’altra parte lo è rimasto anche chi pensava di vedere una serie in stile Shonda Rhimes come Grey’s Anatomy tra amori in corsia e catastrofi di cui tenere le redini, e allora dove si colloca Doc Nelle tue Mani?

Alcuni lo definirebbero un mix perfetto, altri ancora, come noi, un medical drama all’italiana in cui la vita in corsia e la spettacolarità dei medical americani lascia posto ai sentimenti ad una versione troppo romanzata di una storia che meritava davvero tanto ma che è stata annacquata da una recitazione un po’ elementare e da una chimica non pervenuta. L’ambiziosa produzione di LuxVide e Rai Fiction cerca di mettere insieme tutte le caratteristiche cult dei medical drama americani mixandoli a quelli che sono i punti di forza di quelli italiani che negli anni hanno avuto successo, ed eccoci qui davanti ad una serie che usa la medicina come uno specchietto per le allodole incastrando poi lo spettatore con un fantastico Luca Argentero.

Non si capisce bene se Doc Nelle tue Mani dalla prossima settimana si occuperà ancora di più di medicina, emergenze e diagnosi, con l’arrivo di Andrea in corsia, ma quello che possiamo promuovere della première di stagione è sicuramente il suo protagonista. Quello che Luca Argentero ha dimostrato in questi anni mostrandosi brillante nelle commedie e intenso nei drammi, lo ha saputo mettere tutto insieme nel suo personaggio regalandogli talvolta un sorriso ma altre volte lacrime e dolori lancinanti che il pubblico a casa, specialmente quello Rai abituato a questo di tv, ha percepito bene.

Andrea si risveglia dal coma e ha cancellato gli ultimi dodici anni della sua vita. Non si riconosce più quando si guarda allo specchio ma soprattutto non riconosce lo “spocchioso” dottore che ha fatto una luminosa carriera e si lascia intervistare in tv come una star. “Come ho fatto a diventare quello? Perché non mi hai fermato?” chiede ad un certo punto all’ex moglie il protagonista e in quella frase racchiude tutto il suo dissenso e il suo dolore.

La sua immagine riflessa allo specchio non è più la sua, almeno non è quella che lui vedeva 12 anni prima e se dapprima pensa di mollare e addirittura di suicidarsi con un mix di vino e pillole, alla fine trova proprio nella medicina la forza di andare avanti e di rimettersi in gioco.

Ma se Luca Argentero regala al pubblico mille sfumature del suo personaggio venendo promosso a pieni voti, dall’altra parte c’è quello che dovrebbe essere il villain di Doc Nelle tue Mani, Marco Sardoni (Raffaele Esposito) che al momento lascia un po’ a desiderare. Il suo carattere non sembra davvero molto incisivo anzi si mostra come marionetta nelle mani della moglie e molto probabilmente dei suoi superiori che lo hanno costretto a sporcarsi le mani. Siamo sicuri che in pieno stile Rai anche lui alla fine mostrerà il suo lato umano magari proprio grazie ad Andrea perdendo così il suo “sex appeal” di cattivo.

Il risultato? Il pubblico di Rai1, come si prevedeva, ha apprezzato molto Doc Nelle tue Mani che con la sua prima puntata, in una serata con pochissimi competitor diretti, ha portato a casa oltre 7 milioni e il 25% di share.