Smentiamo la bufala WhatsApp delle scuole chiuse fino al 5 aprile per Coronavirus

Ennesima notizia totalmente inventata a e diffusa tramite la nota app di messaggistica qui in Italia

Scuole chiuse

Scuole chiuse


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Non c’è pace durante l’emergenza Coronavirus con le bufale che corrono su WhatsApp, soprattutto per quanto concerne le scuole chiuse con una nuova data che sarebbe stata fissata da Conte fino al prossimo 5 aprile. Situazione decisamente diversa rispetto a quella che abbiamo trattato stamane, con l’apertura da parte di alcuni personaggi politici autorevoli alla prospettiva che il termine del 15 marzo possa essere prorogato. Vediamo dunque di comprendere al meglio perché sia giusto percepire in modo diverso i due post.

Il fatto che il contesto sanitario in Italia stia peggiorando a causa del Coronavirus lo dicono i numeri. Il governo sta cercando di navigare a vista e di prendere decisioni, come quelle relative alle scuole chiuse, a medio termine. Senza fissare date troppo in là col tempo. Per questo motivo, diversi governatori delle regioni più colpite dalla propagazione del virus si sono mostrati possibilisti sulla proroga della chiusura. Tendenza, però, assai differente rispetto a quella che emerge oggi 6 marzo con la catena WhatsApp che ci parla di ritorno a scuola addirittura il 5 aprile.

Come riconoscere il messaggio bufala su scuole chiuse fino al 5 aprile?

Fondamentalmente, la bufala che corre su WhatsApp questo venerdì ricorda tanto quella di qualche settimana fa, con un annuncio dato prima del tempo. Si parla, infatti, di “Conte che dispone scuole chiuse fino al 5 aprile“, con un annuncio ufficiale che dovrebbe arrivare dal ministero dell’Interno già in giornata. Ad ipotizzare che si tratti di un fake è stato in primis il sito Informazione Scuola, mentre Bufale dà per scontato che si tratti di un annuncio totalmente inventato.

Sia le istituzioni, sia i siti di informazione come il nostro, alla luce della nuova catena fake che gira su WhatsApp e che ci annuncia scuole chiuse fino al 5 aprile, non possono far altro che condividere la medesima dritta di sempre. Affidatevi ai soli comunicati del governo per avere conferme su provvedimenti simili, ma soprattutto siate diffidenti con le notizie che trovate e che troverete sui social.