L’antidoto di Renato Zero al coronavirus è un messaggio contro la solitudine

Renato Zero dice la sua sull'emergenza coronavirus e non rinuncia ad andare in giro per la sua Roma

renato zero

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Arriva l’antidoto di Renato Zero al coronavirus ed è contro la solitudine. L’artista romano è stato intercettato da Il Foglio, che ha passato un po’ di tempo con lui nella sua città, dove continua a fare le sue passeggiate per cercare un sorriso nelle persone che incontra nel suo cammino.

L’artista romano ha una sua personale ricetta per combattere la psicosi ma anche una situazione alla quale non eravamo abituati. Le città sono paralizzate, in particolar modo Milano, ma a Roma sembra che ci sia uno spirito diverso, ed è quello che racconta Renato Zero.

Renato Zero passeggia per le vie della Capitale

“Mentre tutti si chiudono in casa, io ho deciso di venire a fare una passeggiata, un po’ di shopping, avevo giusto bisogno de ‘na camicetta”

Il popolo romano è particolare, soprattutto quando si tratta di affrontare qualcosa di nuovo e comportarsi come una comunità. Impossibile rispettare al dettaglio le regole imposte, anche se una naturale tensione inizia a sentirsi anche per le strade della Capitale.

Renato Zero racconta Roma ai tempi del coronavirus

“Ecco vedi come sono i romani. Come fai a chiuderli in casa? La quarantena sociale cui ci vorrebbe obbligare il virus va contro la nostra indole. Roma è una città aperta, chiacchierona. A Roma farsi i fatti degli altri è quasi obbligatorio. Non ci puoi togliere il diritto di passeggiare, stare in piazza, andare al ristorante”.

In questi giorni, il Governo ci vieta qualsiasi contatto sociale. Sono banditi i baci e gli abbracci ma anche la più neutrale stretta di mano. Renato Zero ci suggerisce anche quale sia la cura per sconfiggere questo virus, che da giorni sta mettendo in ginocchio l’Italia.

“Per questo virus, c’è solo un antidoto ed è l’amore. Solo l’amore ci salverà, con i suoi anticorpi. Altro che evitare gli abbracci, dobbiamo stringerci ancora di più, essere solidali gli uni con gli altri. Io non prendo nessuna precauzione, dormo con le finestre aperte, faccio entrare amore e ottimismo”.

Il coronavirus è la natura che ci mette alla prova

La convinzione di Renato Zero è quella secondo la quale la natura ci starebbe mettendo alla prova, dopo che per molti anni abbiamo avuto poco rispetto nei suoi confronti.

“Questa è una prova a cui ci sta sottoponendo la natura, perché l’abbiamo massacrata un po’ troppo. La natura ci ha mandato un segnale, dobbiamo rispettarla di più. Quello che mi fa paura non è il virus, ma vedere le persone chiudersi in casa, isolarsi, essere diffidenti verso gli altri. Stare da soli, come tante isole, rifiutare lo scambio con i propri simili, questo sì, sarebbe drammatico”.

La psicosi mascherina non intacca Roma

Dispositivo di protezione indispensabile per coloro che lavorano a stretto contatto con gli infetti, per gli immunodepressi e per coloro che siano già stati contagiati, la mascherina è – ad oggi – l’oggetto più richiesto per cercare di proteggersi dal coronavirus. Cosa ne pensa, quindi, Renato Zero?

“Ma vedi che la mascherina non la porta nessuno? I romani sono così. Roma può essere cinica, ma non è diffidente. Roma è una città curiosa, di se stessa e degli altri. Capisco la paura, ma la vita a cui vorrebbero costringerci è l’antitesi della romanità”.