Fallen degli Evanescence usciva 17 anni fa e il gothic rock conquistò il mainstream

Le chitarre di Ben Moody e la voce di Amy Lee furono il biglietto da visita: da quel momento il goth iniziò ad esistere anche per i più scettici


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Grazie a Fallen degli Evanescence oggi troviamo Bring Me To Life e My Immortal negli archivi del karaoke, piccole perle del mondo metal che affiancano The Unforgiven II e Nothing Else Matters dei Metallica nei momenti più interessanti delle serate in cui si fa bisboccia.

Soprattutto, grazie a Fallen degli Evanescence finalmente i gruppi emergenti inseriscono un po’ di goth nelle loro setlist mentre preparano la serata per il locale che li pagherà in visibilità, birra e cibo gratis anziché corrispondere loro un cachet. Quanto sono venali, questi artisti emergenti, e quanto possono essere presuntuosi nel chiedere al gestore di un locale di pagare il loro lavoro?

Okay, era un piccolo sfogo e dobbiamo tornare sul pezzo. “C’è questo nuovo gruppo, si chiamano Evanescence, fanno roba goth”. Me lo dissero in una stanza fredda in cui trascorrevo le ore ad ascoltare musica. Ascoltai Bring Me To Life per la prima volta da un file scaricato illegalmente su WinMX e rimasi fortemente colpito da quell’intro di pianoforte che somigliava a una nenia mortale, l’ultimo respiro prima del trapasso.

Acquistai l’album e rimasi colpito dalla prima traccia, quella minacciosa Going Under che ancora oggi è nelle mie playlist. Qualcosa stava cambiando, finalmente. Ascoltare Bring Me To Life durante i karaoke, metterla in scaletta come cover per riempire il tempo messo a disposizione di un locale con la consapevolezza che tutto il pubblico avrebbe gradito era una rivoluzione.

Statunitensi, gli Evanescence, si collocarono in posto d’onore insieme agli olandesi The Gathering e Within Temptation, agli italiani Lacuna Coil e ai finlandesi Nightwish – giusto per citare i nomi più quotati – e coniugarono fiaba nera e pop. Amy Lee, con quegli occhioni e quel look da fatina dark, ma soprattutto con quella voce così pulita e profonda da riuscire a farsi spazio nei nostri cuori che, da quel momento, si sono scoperti sofferenti e tormentati.

Numerose le tracce audaci presenti nel disco, dalle già citate Bring Me To Life e Going Under all’intensa Tourniquet fino a Haunted e ovviamente Everybody’s Fool e My Last Breath senza dimenticare Whisper. Le chitarre vigorose di Ben Moody – che ha abbandonato la band proprio nel 2003 – non erano qualcosa di nuovo, ma di certo contribuirono alla riuscita dell’album dal momento che l’intero progetto Evanescence era opera sua.

L’intensità spirituale dei testi accostò inizialmente la band al christian rock con il placet delle emittenti radiofoniche cristiane, ma la cosa durò ben poco specialmente dopo il dissenso di Amy Lee per tale etichetta.

Inutile dire che la spiritualità presente nei testi si declinava nel lato oscuro dell’umano: Haunted nasceva da un racconto di Ben Moody che raccontava di una bambina intrappolata in un castello – c’è chi afferma che la sua novella fosse ispirata dalla leggenda del fantasma di Azzurrina del Castello di Montebello – mentre Tourniquet era una riflessione sul suicidio.

Se dal mondo mainstream scoprirono l’headbanging, il dark, i polsini neri e lunghi, l’eyeliner e l’ombretto nero e soprattutto le chitarre distorte senza scomodare i discorsi su droga e Satana, i puristi bollarono gli Evanescence come realtà-commerciale-studiata-a-tavolino-per-fare-money-it’s a gas.

Sì, era probabilmente così e che la band di Little Rock avesse quella perfezione sonora (in studio) che è tipica del prodotto commerciale non è mai stato un dubbio. Basterebbe fare una comparison tra la demo Origin e il primo album, visto che nel primo caso abbiamo a che fare con mixaggio e mastering di scarsa qualità.

Se vogliamo parlare di onestà, però, dobbiamo tutti riconoscere in Fallen degli Evanescence il merito di aver fatto proseliti: tante persone, dopo aver scoperto l’album, hanno cambiato l’indirizzo delle loro preferenze e hanno abbandonato quelle hit mediocri che ogni anno ritornano per appesantire le membra inferiori durante l’estate.

Una piccola rivoluzione, quella che riconosciamo in Fallen degli Evanescence: il goth rock diventava sì mainstream, ma finalmente consentiva a tutti di farsi un’idea partendo da un ottimo prodotto.