Possibile il rimborso voli per coronavirus? Diffida modulo Codacons dall’AIAV

Anche ItaliaRimborso bolla come false tutte le informazioni fornite dall'associazione dei consumatori

rimborso voli

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Argomento molto caldo è quello relativo al rimborso voli per coronavirus in questo momento: il riferimento è al risarcimento dell’intero importo di un biglietto aereo nel caso si rinunci del tutto ad un viaggio (volontariamente) per paura del contagio. Nei giorni scorsi, il Codacons ha proposto l’assistenza del suo team di esperti avvocati per la richiesta di risarcimento con apposito modulo. L’operazione è stata bollata come impossibile e pure “menzoniera” da più parti, giusto è dunque approfondire la questione con due prese di posizione importanti da parte di ItaliaRimborso e ancor più dell’AIAV (Associazione Italiana Agenti di Viaggi).

Impossibili i rimborsi voli secondo ItaliaRimborso

Il modulo di richiesta rimborso voli del Codacons secondo ItaliaRimborso non ha alcun valore: il risarcimento non può avvenire (come ipotizzato) rifacendosi all’art. 1463 del Codice civile, secondo cause di forza maggiore.

 Sempre ItaliaRimborso, a tal proposito, si rifà alla Carta dei Diritti del Passeggero di Enac (eccola),chiarendo che in caso di rinuncia volontaria del viaggio, le uniche spese rimborsabili sono quelle aeroportuali. Al contrario, solo nel caso in cui sia la compagnia aerea ad annullare uno o più voli, il viaggiatore potrà chiedere l’indennizzo di tutto l’importo già elargito, nella sua integralità. Se ne deduce che, con la scelta volontaria di un viaggiatore di non usufruire più di un volo per paura del contagio da coronavirus, niente o quasi è praticamente dovuto.

La diffida al Codacons da parte dell’AIAV

Secondo l’AIAV, ossia l’associazione italiana degli agenti di viaggio già menzionata, l’iniziativa per il rimborso voli del Codacons (in pratica) non ha alcun valore. Anzi, l’associazione dei consumatori sarebbe responsabile della diffusione di falsa informazioni tra i viaggiatori che, proprio in massa in questi giorni, stanno ricorrendo al modulo preposto all’indennizzo ritenuto però praticamente nullo.

L’AIAV non usa mezzi termini nell’etichettare l’operato del Codacons come sbagliato e dannoso per i viaggiatori. La modulistica per la richiesta di rimborso voli proposta dall’associazione dei consumatori si fonda su articoli di legge inapplicabili nel settore turismo che ha un suo codice specifico. Tra l”altro, sempre gli agenti di viaggio bollano l’iniziativa proprio del Codacons come una poco lusinghiera raccolta tesserati che sfrutta proprio la situazione corrente sul coronavirus.

La diffida dell’AIAV al Codacons è stata spedita all’Autorità Garante per consentire la valutazione di un’ eventuale pratica commerciale scorretta. Allo stesso tempo, lo stesso documento è stato inoltrato al Ministro di Grazia e Giustizia.

Seconda denuncia dell’AIAV in questo momento

L’intervento dell’AIAV in questo momento non si è concretizzato solo con la diffida a Codacons in merito propeio alla richiesta rimborso voli ma si è trasformato anche in una denuncia-querela nei confronti del delle testate giornalistiche che hanno affrontato la delicata questione dell’epidemia in corso con toni (dichiarati) fin troppo allarmistici.

Proprio le principali testate italiane come “Il Giornale”, “Libero”, “La Repubblica”, “Il Giorno” e anche “Il Messaggero”, sempre secondo l’IAV, hanno la colpa di aver procurato allarme e comunque trasmesso falsa informazioni con titoli allarmistici e articoli costruiti ad hoc, ben lontani dalla realtà delle cose. Anche questo secondo esposto dovrà essere esaminato: proprio l’associazione ha incaricato l’avvocato Virgilio Golini, penalista del Foro di Pescara, di mettere in atto le azioni legali necessarie per appurare eventuali responsabilità della stampa in questo delicato momento.