La confessione di Michele Bravi dopo l’incidente: “Pensavo di impazzire”

Arriva la confessione di Michele Bravi dopo l'incidente nel quale ha perso la vita una donna di 57 anni

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La confessione di Michele Bravi dopo l’incidente arriva a oltre un anno dall’avvenimento che l’ha visto coinvolto e nel quale ha perso la vita una donna di 57 anni. L’artista di Città di Castello si è chiuso nel silenzio più totale, ma ultimamente ha deciso di tornare a parlare dell’accaduto, sia in tv sia attraverso i giornali.

Nella recente intervista resa a Vanity Fair, Michele Bravi ha parlato della scelta di entrare in terapia, come consigliato da un ragazzo che gli è stato molto vicino nei momenti di difficoltà. “Pensavo che sarei impazzito”, racconta, tornando a parlare di quello che è accaduto il 22 novembre 2018.

“Tante cose non le ricordo nemmeno, ma ci sono stati tanti miei atteggiamenti, tanti modi di comportarmi che non riuscivo a tradurre. Ho cercato di rimanere a contatto con il reale, ma è stato impossibile. Un crollo totale”.

Al momento dell’impatto con la Kawasaki condotta dalla 57enne, Michele Bravi si trovava alla guida di una BMW e nel bel mezzo di una manovra. L’artista stava infatti cercando di immettersi nella carreggiata uscendo da un parcheggio, mentre la moto è sopraggiunta dal senso di marcia opposto andando a urtare la portiera della sua auto. Michele Bravi si è quindi fermato per prestarle i primi soccorsi, ma per la donna non c’è stato niente da fare.

Le sensazioni vissute subito dopo sono state contrastanti, senza che l’artista riuscisse a capire quale fosse il vivere reale. Michele Bravi avrebbe addirittura pensato di poter impazzire. La via d’uscita è arrivata con difficoltà ma è stata attraversata grazie a una persona che gli è stata particolarmente vicina e gli ha consigliato quale fosse il percorso migliore da intraprendere per riprendere in mano la sua vita.

Il racconto di Michele Bravi dopo l’incidente

“Quando sono tornato a casa, dai miei genitori, c’era solo una persona con me. Mi stavano accanto tutti, ma non sapevano come interagire con quel male che si stava manifestando in maniera così diretta. Avevo difficoltà a recepire i messaggi. Ci riusciva solo questa persona che mi ha costretto ad andare in terapia. È un ragazzo, che è stato lì con me e mi ha fatto capire la responsabilità di un dolore del genere. Se ho trovato un orientamento nel buio è solo merito suo. Mi ha indicato la terapia, mi ha accompagnato, ha fatto in modo che potessi proseguire da solo”

Quest’amico speciale ha lasciato l’Italia a febbraio e sembra che non abbia intenzione di farvi ritorno, mentre per Michele Bravi la strada è ancora molto lunga ma la direzione è quella corretta. Intanto, sono già noti i prossimi appuntamenti con la musica e con il nuovo album – La Geografia Del Buio – che rilascerà il 20 marzo prossimo.

Sul processo a suo carico, si saprà qualcosa di più nella giornata dell’11 marzo. A questo proposito, dichiara:

“Non ho interesse a lottare per anni rispetto ai tempi della giustizia. Sono tutelativi, ma ogni rinvio è un pugno sullo stomaco. Per me e per l’altra famiglia. In quell’incidente abbiamo già perso tanto”.

Michele Bravi avrebbe dovuto partecipare alla scorsa edizione del Festival di Sanremo, ma la sua canzone non è stata scelta per la gara. Niente di male, per l’artista, che ha comunque ammesso di aver provato una certa delusione personale:

“Ho provato, non mi hanno preso. Probabilmente sarebbe stato più difficile farlo che non farlo. C’è un dispiacere personale, non professionale. Per me dire a qualcuno di mantenere il bacio è riassumere nella maniera più potente quello che mi è stato suggerito per mesi, la forma più sintetica della salvezza al dolore. Avrei solo voluto dire quella cosa, a tante persone. Probabilmente quando ho deciso di provare non ho riflettuto troppo sulle conseguenze. Ora voglio comunque mandare quel messaggio. La voglia di fare del bene è più forte della paura. Se ora parlo, se ora canto, è solo per questo”.