Nintendo Switch contagiato dal Coronavirus: scarseggiano le scorte della console

Il rischio contagio rallenta la produzione dell'ultima console Nintendo, costringendo l'azienda a scusarsi con i consumatori

La console Nintendo Switch

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Non erano in molti ad essere convinti che Nintendo Switch, in sede di presentazione qualche anno fa, potesse seriamente fare gola al popolo di videogiocatori. Eppure, con la sua console ibrida – che permette di giocare sia collegati alla TV che in portabilità -, la compagnia di Super Mario e The Legend of Zelda ci ha visto lungo, portando al successo la sua idea tanto geniale quanto coraggiosa. Sono tantissimi i device made in Japan ad essere stati venduti dal lancio, nonostante Switch sia decisamente meno potente delle rivali Xbox One e PlayStation 4 – e ancora meno delle successive PS4 Pro e Xbox One X.

La “grande N” ha scelto di dare una propria personalissima interpretazione al mercato del gaming, lanciando una macchina da gioco sensibilmente diversa da quelle in commercio. Poi andata a variare con un modello pensato per chi ama gli handheld, Nintendo Switch Lite. E se è vero che il gioiellino tecnologico di Kyoto continua ad essere richiestissimo anche in vista della next-gen di Sony e Microsoft, oggi Nintendo si è purtroppo vista costretta a confermare che le scorte stanno scarseggiando. Una criticità, questa, che non è dovuta solo all’entusiasmo dei gamer.

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Il motivo è infatti da ricercarsi nell’epidemia di Coronavirus, partita dalla Cina e diffusasi con diversi casi fatti registrare un po’ in tutto il mondo. Uno stato di allerta che porta a temere per la perdita di vite umane, così come per il normale funzionamento dell’industria. Con la maggior parte delle aziende internazionali ad aver dislocato la produzione proprio in Cina, è quindi comprensibile che anche quella di Nintendo Switch abbia subito pesanti rallentamenti.

La “grande N” ha allora diffuso una nota stampa sul suo sito ufficiale giapponese – riportata poi dal portale Nintendo Enthusiast -, in cui si scusa con i giocatori per la carenza di scorte. Per ora, si fa riferimento al solo mercato del Sol Levante, ma è possibile che ritardi nelle spedizioni si facciano registrare anche in quello occidentale. Come spiegato in un tweet dall’esperto di settore Daniel Ahmad – lo trovate poco più sopra in questo stesso articolo -, il 96% delle console Nintendo e Microsoft sono prodotte in Cina, Paese in cui le aziende sono state costrette a prendere precauzioni per il rischio contagio da Coronavirus. Con conseguenze inevitabili per i consumatori.