Iliad preoccupata per il suo 5G? Accordo Wind Tre e Fastweb impugnato

Mossa giustificabile da parte di Iliad che non ci sta a rimanere indietro rispetto alla concorrenza

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Iliad Italia pensa certamente alla sua futura rete 5G come un ulteriore volano della sua crescita sul nostro territorio e teme che certi accordi tra i suoi concorrenti possano metterle il bastone tra le ruote. Per questo motivo, proprio il quarto operatore nazionale ha appena impugnato i provvedimenti dell’AGCOM e del Ministero dello Sviluppo Economico volti ad autorizzare la partnership tra Fastweb e Wind Tre proprio per la messa in posa sul territorio di nuove infrastrutture per la rete veloce.

Iliad dovrà provvedere “tutta sola” ai lavori per la sua rete 5G. Al contrario Wind Tre (già operatore unico) e Fastweb lavoreranno insieme alla stessa tecnologia e lo faranno certamente per unire le forze in termini di risorse finanziarie, di personale qualificato e dunque per fare più in fretta nel rendere disponibili a tutti i clienti dei tre attori una copertura nazionale del nuovo segnale senza eguali. Letta in questo modo dunque, le paure di Iliad si concretizzano nel rischio di rimanere visibilmente indietro rispetto a chi è riuscito ad accordarsi a suo discapito.

Riuscirà la mossa di Iliad a sortire qualche effetto e dunque bloccare le autorizzazioni per la congiunta rete 5G tra Wind Tre e Fastweb? Il suo ricorso al TAR rischia di snodarsi in tempi davvero fin troppo lunghi. Una prima udienza è fissata per il vicino 12 febbraio, ma in quest’ultima il quarto operatore sarà solo autorizzato o meno l’accesso agli atti stabiliti tra la concorrenza appunto. Per la discussione reale sul rischio di violazione della concorrenza sul mercato bisognerà attendere addirittura il prossimo 7 ottobre.

Iliad, al momento, è impegnata a sviluppare la sua rete proprietaria su tutto il territorio proprio per staccarsi dagli accordi di ran sgharing con Wind Tre. La strada in tal senso già è apparsa, in più di un’occasione, costellata di numerose difficoltà per le proteste dovute all’installazione di nuove antenne in numerosi comuni. Insomma, ancora per questo 2020 e a proseguire nel 2021, pure i passi da compiere saranno ancora tanti.