Il Natale secondo Tom Morello: “Gesù era un rivoluzionario radicale che ripudiava la pena di morte”

Il leggendario chitarrista lancia l'ennesima invettiva contro il nazionalismo americano, ricordando che Cristo non parlava inglese

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Dopo gli auguri dal mondo del pop, arrivati con messaggi griffati e pieni di miocardii e positivita, arriva il messaggio di Natale secondo Tom Morello, leggendario chitarrista dei Rage Against The Machine, degli Audioslave e dei Prophets Of Rage.

Fortemente critico verso la politica americana, Tom Morello non si tira mai indietro per contestualizzare la sua protesta secondo l’attualità e secondo le ricorrenze del momento, e il Natale si è presentato come un’occasione per rinfrescare la memoria sia ai suoi detrattori che ai politici americani tutti.

Da quando la politica ha trovato approdo sui social, infatti, il Natale – tradizionalmente inteso come la nascita del profeta del Cristianesimo Gesù Cristo – è spesso oggetto di strumentalizzazione politica da parte di soggetti che si servono della figura del Messia per ostentare maldestri nazionalismi e distorcere il concetto di fede cristiana come un’oscena bandiera che anziché aprirsi al prossimo diventa un muro di confine tra il conforme e il diverso. Accade in Italia, come ben sappiamo, ma accade anche negli Stati Uniti.

Sottile è il riferimento di Tom Morello a Donald Trump, più volte oggetto delle sue invettive, e a questo giro il chitarrista ha esposto una scritta in cui si parla di Gesù, una figura che viene spogliata da ogni tentativo di integralismo, intolleranza e nazionalismo per essere riproposta secondo una natura più pacifica e rivoluzionaria.

Il Natale secondo Tom Morello è stato pubblicato su Instagram dal profilo ufficiale del chitarrista:

Gesù era un rivoluzionario radicale non violento che dialogava con lebbrosi, prostitute e truffatori; non era americano e non parlò mai in inglese; era contro la ricchezza, contro la pena di morte e contro l’ostentazione della preghiera in pubblico (M 5:6); eppure non fu mai anti-gay, non parlò mai di aborto né di controllo delle nascite, non considerò mai i poveri come pigri, non giustificò mai la tortura, non si batté mai per ridurre la pressione fiscale sui nazareni più ricchi, non chiese mai a un lebbroso di pagarsi le sue cure; faceva parte di una comunità di senzatetto fatta di uomini dai capelli lunghi e la pelle scura e si batteva contro la violenza sulle adultere del medio oriente.

Nella parte in cui si parla di Gesù come avverso alla preghiera in pubblico, inoltre, Morello mette tra parentesi il riferimento biblico al libro dell’evangelista Matteo, più precisamente al versetto 5 del capitolo 6. Nella Bibbia, infatti, troviamo:

Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.

Inevitabile il riferimento all’immigrazione, un argomento che aveva portato Morello a descrivere Trump come un “demagogo con la faccia arancione” e a esibire la scritta F**k Trump sotto la sua chitarra.

Sotto il messaggio che ci mostra il Natale secondo Tom Morello, inoltre, il chitarrista ha aggiunto la scritta: “Pace sulla Terra”.