Udinese-Napoli. Fiducia ad Ancelotti. Ripartire dal secondo per salvare Coppe e Campionato

21 punti in 15 partite sono un disastro. Il pareggio di Udine poco più che inutile. Ma la reazione della squadra dimostra che c’è voglia di ricominciare dal Genk ed in campionato

Ancelotti super

Carlo Ancelotti, allenatore Everton


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Il Napoli non batte l’Udinese. La sua posizione in campionato resta pessima, ma nel secondo tempo la reazione della squadra suggerisce di dar fiducia ad Ancelotti. Dopo lo svantaggio al termine della prima frazione molti paventavano che la squadra potesse “licenziare” l’allenatore.

La situazione resta gravissima ma forse si intuisce uno spiraglio di luce nel tunnel oscuro che ha inghiottito il Napoli di Ancelotti. Una frana terrificante se si considera il valore dei singoli e dell’intero collettivo.

Tutti sono , in parte, responsabili di questa catastrofe: il mercato positivo ma incompleto, qualche dichiarazione fuori dalla righe del Presidente Aurelio De Laurentiis, qualche errore gestionale di Ancelotti, le lacune dei calciatori, gli errori arbitrali, le tensioni ambientali.

Tutti contro tutti e contro tutto. Un naufragio nel quale non sembrava esserci nessun appiglio alla fine del primo tempo. La ripresa autorizza una timidissima speranza. Il malato, insomma, resta gravissimo ma sembra reagire alla terapia.

Sarebbe un errore altrettanto gravissimo esonerare Ancelotti, anche perché risulta molto difficile individuare un sostituto in grado di sbrogliare questa matassa così ingarbugliata.

Lo storico passaggio agli Ottavi potrebbe essere la positiva scintilla definitiva sotto il profilo mentale, tecnico e tattico. Con 21 gare da giocare i margini di recupero da giocare ci sono tutti. E la Coppa Italia una bella occasione per metter in bacheca un trofeo.

Non è facile. Bisogna cogliere le evidenze positive. Ed aspettare martedì alle 21.00. Con gli Ottavi in tasca la prospettiva della stagione potrebbe mutare