Smartphone alla guida: videocamere AI in Australia, il funzionamento

Installazione di videocamere intelligenti in Australia per cogliere sul fatto i conducenti con lo smartphone alla guida

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Inutile dirvi che utilizzare lo smartphone alla guida è stupidamente rischioso, per sé e per il prossimo. Il concetto è semplice, anche se sono ancora tantissimi gli incidenti stradali causati da simili distrazioni. Dare una sbirciata al proprio dispositivo è più forte del buon senso in molti casi, ecco perché servirebbe un aiuto esterno a vigilanza della normativa, meglio se imparziale come nel caso dell’intelligenza artificiale. La notizia, riportata dalla fonte ‘abc.net.au‘, rimbalza dall’Australia (più precisamente nello stato del Nuovo Galles del Sud), dove l’IA verrebbe in soccorso alla polizia stradale per cogliere sul fatto gli automobilisti intenti ad utilizzare lo smartphone alla guida. Il sistema è in via sperimentale, e si avvale di una rete di telecamere intelligenti, concepite appositamente per tale scopo. La tecnologia è stata già testata dal dipartimento dei trasporti locale in due aree, anche se adesso l’estensione si prepara ad avvolgerne altre 45.

Nel corso delle prove sul campo sono stati all’incirca 8,5 milioni gli automobilisti posti in esame, di cui quasi 100 mila beccati con lo smartphone alla guida, intenti a scrivere messaggi oppure a visualizzare la timeline dei propri profili social (c’è chi addirittura ha finito col togliere entrambe le mani dallo sterzo). Non crediate che la decisione di installare un sistema di telecamere intelligenti per incrementare l’entrante: l’intento, esordisce il ministro dei trasporti dello stato del Nuovo Galles del Sud, è sempre stato quello di sventare il rischio costante di incidenti stradali potenzialmente fatali. L’intelligenza artificiale contribuirà ad indurre i conducenti dal ben guardarsi di utilizzare lo smartphone al volante, sempre che non vogliano vedersi recapitare multe molto salate e decurtare diversi punti dalla patente.

Per quanto riguarda l’Italia, l’art. 173 del Codice della Strada prevede che chi viene colto in fragranza di reato (in questo caso con lo smartphone alla guida) sarà tenuto al pagamento di una multa fino a 646 euro, e si vedrà decurtare 5 punti dalla patente, a sua volta sospesa nell’immediato per un periodo compreso tra uno e tre mesi (fino a sei nel caso in cui l’infrazione sia reiterata). Ci sarebbe poi da discutere i dettagli relativi al nuovo Codice della Strada 2019, che, come riportato in questo nostro articolo dello scorso luglio, prevede un ulteriore inasprimento delle sanzioni (le multe variano, alla luce del ddl, da 422 a 1697 euro).

Per adesso, ovviamente in Australia, vigerà un intervallo temporale di tolleranza della durata di un trimestre nel corso di cui i conducenti beccato dal sistema di telecamere intelligenti verranno semplicemente avvertiti dell’illecito commesso (come se non lo sapessero già). Soltanto dopo si passerà alle sanzioni vere e proprie. Fino al 2023 si procederà alla verifica di circa 135 milioni di vetture. Dispiace si debba arrivare a tanto, ma purtroppo non si è avuta altra scelta. Vedremo se l’apporto dell’intelligenza artificiale si renderà necessario anche in Italia, anche se immaginiamo che al momento non ci sia ancora nulla di concreto su cui riflettere. Voi giudichereste troppo drastica una misura di sicurezza del genere? Fatecelo sapere lasciando un commento all’articolo attraverso l’apposito box qui in basso.