Il mistero della poltrona Eames Lounge Chair alle spalle di Greta Thunberg: odor di bufala

Alcuni retroscena da analizzare a proposito di una questione che tiene banco oggi 2 dicembre sui social

Eames Lounge Chair

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Diventa molto importante parlare nuovamente di Greta Thunberg oggi 2 dicembre, in relazione ad una poltrona Eames Lounge Chair che sarebbe apparsa alle sue spalle in una foto con la mamma poi pubblicata sui social. Lo scatto ha creato tante polemiche per la natura del prodotto, in relazione sia ai suoi presunti costi, sia per quanto concerne il materiale con cui sarebbe stata realizzata. Ecco perché occorre un approfondimento, secondo i primi riscontri ottenuti in rete.

Cosa sappiamo sulla poltrona Eames Lounge Chair a casa di Greta Thunberg

Scendendo in dettagli, come riportano fonti autorevoli del calibro di Bufale.net e LetteraF, pare che la polemica riguardante l’acquisto di una poltrona Eames Lounge Chair da parte della famiglia di Greta Thunberg sia effettivamente fine a sé stessa. Alcuni link che girano sui social, ad esempio, tendono a sottolineare come tale accessorio da arredamento abbia un costo pari a 9.000 euro, mentre dagli approfondimenti di siti specializzati siano emerse cifre vicine ai 600 euro.

Ancora, analizzando l’inserzione della poltrona Eames Lounge Chair, lo stessissimo prodotto che appare a casa di Greta Thunberg pare rintracciabile presso uno store online italiano, in cui si evidenzia la sua realizzazione in ecopelle. Quest’ultima, a conti fatti, ha impatto zero sull’ambiente, rendendo effimera la polemica.

Questione, quella odierna, che va ad inserirsi in un contesto più generico, nel quale abbiamo osservato ad esempio un allenatore di calcio perdere il proprio posto di lavoro in passato per aver offeso in modo gratuito la ragazzina. Ne parlammo a suo tempo sulle nostre pagine e non caso, la notizia ebbe un notevole impatto mediatico come alcuni tra voi ricorderanno. Ebbene, la più che probabile fake news su Greta Thunberg trapelata questo lunedì, per certi aspetti è ancora più “antipatica”