Sistema operativo Huawei ad una svolta il 20 novembre? Proroga licenze

Gran fermento in casa Huawei, il futuro che attende Harmony OS svelato domani?

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Nell’universo del sistema operativo Huawei Harmony OS e più in generale in casa del produttore cinese sono ore davvero decisive. Notizie positive relative al ben noto ban USA giungono proprio dal governo Trump. Allo stesso tempo, il destino software dei dispositivi a marchio dell’azienda di successo sembra in procinto di essere tracciato.

La prima notizia, di certo quella meno attesa, è che la strategia intorno al sistema operativo Huawei Harmony OS sembra in procinto di essere svelata. Il presidente Huawei Liang Hua, in un’intervista alla CNBC, ha dichiarato che domani 20 novembre nel corso della conferenza East Tech West nel distretto di Nansha a Guangzhou in Cina, saranno chiariti alcuni aspetti fondamentali dell’esperienza software. Insomma, dovrebbero essere rese pubbliche le intenzioni del brand di portare definitivamente l’OS a bordo dei suoi nuovi smartphone di punta, in luogo del sistema operativo Android Open Source.

Va ricordato che tutti i vecchi smartphone Huawei lanciati fino a questo 2019 prima del Huawei Mate 30 continueranno a ricevere update Android ma proprio dal Mate 30 in poi il supporto non è stato più garantito ufficialmente. Il top di gamma si è dovuto accontentare della versione open source Android e questa potrebbe, in effetti, essere sostituita del tutto da Harmony OS sui futuribili device. Entro 24 ore saranno chiarite le reali intenzioni dell’azienda.

Sulla decisione di Huawei di certo influirà pure la seconda novità nota solo da qualche ora. L’amministrazione Trump ha rilasciato una nuova estensione di licenze alle aziende americane di 90 giorni: queste potranno continuare a trattare per ulteriori tre mesi con il brand cinese vendendogli apparecchiature hardware o garantendo supporto software-Resta tuttavia del tutto incerto il futuro che attende le stesse partnership. A conclusione del trimestre, per decisione del governo USA, queste potrebbero essere interrottedel tutto , a meno che Trump non si decida a mettere la parola fine alla guerra ingaggiata contro il colosso cinese dallo scorso maggio. La situazione è decisamente in divenire.