The Crown 3 è su Netflix, senza Emanuele Filiberto (per fortuna): cast, personaggi e link alla visione gratuita

The Crown 3 è su Netflix dal 17 novembre, col primo episodio gratuito, anticipata dal discusso video di Emanuele Filiberto


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The Crown 3 è su Netflix: da domenica 17 novembre la terza stagione della saga della Corona creata da Peter Morgan debutta in tutto il mondo dopo aver già convinto la critica inglese e incantato sul red carpet del cast all’anteprima londinese.

Cast e personaggi di The Crown 3 raccontano gli anni Sessanta e Settanta del regno di Elisabetta II scosso da nuovi assetti internazionali e una secolarizzazione della società che sembrano mettere in discussione la stessa esistenza della monarchia. La Guerra Fredda e la corsa alla conquista dello spazio, le proteste dei lavoratori, i primi governi laburisti, il consolidamento delle repubbliche nel resto d’Europa e del mondo mettono a dura prova l’autorità e il riconoscimento sociale del ruolo della Corona, mentre una Regina ormai di mezza età si avvia a celebrare il suo Giubileo d’Argento tra conflitti familiari (col marito Filippo, da sempre riluttante nei confronti del protocollo, con la ribelle sorella Margaret, col sensibile primogenito ed erede al trono Carlo) e responsabilità sempre più delicate in un mondo in evoluzione. Non a caso, il claim della stagione è “I tempi cambiano, il dovere resta“.

Il radicale cambiamento del cast, operazione ardita ma giustificata dalla necessità di raccontare un arco temporale che attraversa quasi l’intero Novecento, non deluderà gli affezionati di The Crown, che potranno ammirare la performance del premio Oscar per La Favorita Olivia Colman, già acclamata dalla critica, e di un cast brillante decisamente all’altezza del precedente.

Oltre ad Olivia Colman, che subentra alla vincitrice dell’Emmy Claire Foy nei panni della Regina, Tobias Menzies (Outlander) si cala nei panni del Principe Filippo, Helena Bonham Carter è la sorella turbolenta della regina, la Principessa Margaret e Ben Daniels (House of Cards) interpreta il suo marito ribelle e anticonformista, l’artista Antony Armstrong-Jones. Tra le altre new entry i figli ormai adulti della coppia reale, la Principessa Anna (Erin Doherty) e il Principe Carlo (Josh O’Connor), che in questa stagione incontra per la prima volta l’amore della sua vita Camilla Shand, all’epoca non ancora Parker Bowles, interpretata da Emerald Fennell (Call the Midwife). E ancora: Ben Daniels interpreta Lord Snowdon, Jason Watkins è il Primo Ministro socialista Harold Wilson mentre Charles Dance è Lord Mountbatten.

Anche la terza stagione è scritta dall’ideatore e showrunner della serie, Peter Morgan, che con la sua scrittura elegante e incredibilmente attenta alla cura dei dettagli ha fatto la fortuna delle prime due.

Per il lancio di The Crown 3 Netflix ha deciso di rendere disponibile in tutto il mondo il primo episodio in forma gratuita, consentendo la visione anche ai non abbonati, per un periodo di tempo limitato. Fino al 15 dicembre, infatti, chiunque potrà guardare l’episodio visitando la pagina netflix.com/thecrown tramite il proprio browser web o dispositivo Android, anche senza abbonamento.

In Italia l’arrivo dei nuovi episodi – dieci, come per le stagioni precedenti – è stato anticipato da una discussa iniziativa di marketing, riuscita in quanto decisamente capace di diventare immediatamente virale ma anche molto criticata per la scelta di un testimonial divisivo e controverso: nessun paragone è possibile tra la storia della monarchia costituzionale inglese e quella della monarchia italiana, nessuna comparazione tra la Regina Elisabetta II e Vittorio Emanuele III sarebbe possibile, eppure Netflix ha deciso di affidare ad uno degli eredi dei Savoia, Emanuele Filiberto, la principale iniziativa di web marketing per la promozione di The Crown 3, prima con un teaser che annunciava il ritorno della Corona con lo stesso Emanuele Filiberto, poi con la precisazione che a tornare sarebbe stata – per fortuna – solo Elisabetta II con la nuova stagione della serie. Scelta infelice di un testimonial che ha vampirizzato il contenuto del messaggio, senza considerare la scarsa sensibilità nel considerare l’infelice trascorso che lega l’Italia ai Savoia e all’ultimo regnante della dinastia, promulgatore delle leggi fascistissime e delle leggi razziali del regime di Mussolini, fino a quella ingloriosa fuga dopo l’8 settembre del 1943 che lasciò il Paese allo sbando. Il video ha scatenato opposte reazioni: a chi lo ha guardato divertito hanno fatto eco gli indignati per la scelta di un discendente di una famiglia il cui ambiguo rapporto col fascismo tra gli anni Venti e Quaranta è ancora oggetto di dibattito. Insomma, se l’obiettivo era “bene o male, purché se ne parli”, è stato ampiamente raggiunto, ma davvero è questa la filosofia che ispira un gigante dell’intrattenimento e della comunicazione come Netflix?

Per fortuna, quella della monarchia inglese, è tutta un’altra storia.