Ancelotti nella tempesta non perde la calma. Con molta diplomazia il pluridecorato tecnico azzurro difende Milik dalle critiche e smonta il caso Insigne.
Ancelotti, con molta astuzia, ricorda che il Napoli è in testa al girone di Champions ed è sicuro che il pari imprevisto contro il modesto Genk non comprometterá il passaggio agli Ottavi.
Ancelotti è un grande condottiero. Comprende il momento difficile e tenta di smorzare le tensioni. Ma l’impressione che emerge dalla trasferta in Belgio è di un incendio che covi sotto la cenere.
Mertens e Callejon due tra gli atleti più affidabili sono in scadenza di contratto. Milik percepisce le perplessità dell’ambiente ed anche in Champions ha sbagliato occasioni clamorose. Per Lozano,Ancelotti non ha ancora trovato collocazione e funzioni ideali. Ed al tirare delle somme, incredibile ma vero, è stato Meret il migliore in campo. Senza le sue parate forse il Napoli a Genk ci avrebbe rimesso le penne. Ed infine, Insigne. La tribuna non sarà piaciuta al Capitano così come ai tifosi.
È sempre il risultato a fare la differenza ed a determinare il giudizio. Fosse finita 4 a 1 la partita tutti esalterebbero lo stratega Ancelotti plaudendo all’esclusione del talento di Frattamaggiore. È andata male ed anche i peggiori denigratori d’Insigne lo invocano come Salvatore della Patria.
Sono dinamiche emotive normali. Meno normale per un squadra che punta a grandi traguardi è perdere punti al cospetto di Cagliari e Genk complicandosi la vita in Campionato e Champions al punto che ‘a trasferta di Torino diventi l’ ultima spiaggia per lo Scudetto e la sfida contro il Salisburgo una sorta di spareggio.
Per uscire da questo vortice serve il miglior Ancelotti ed il Re di Coppa è il primo a saperlo