Eddie Vedder e i The Strokes insieme sul palco per cantare Juicebox e Hard To Imagine (video)

Il frontman dei Pearl Jam lancia il suo messaggio contro le armi libere: "Abbiamo il diritto di stare sicuri"


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Eddie Vedder e i The Strokes hanno condiviso il palco dell’Ohana Festival, in California, per cantare insieme un brano della band di Julian Casablancas e uno dei Pearl Jam. I The Strokes, del resto, erano gli headliner della giornata del 27 settembre.

Lo stesso frontman dei Pearl Jam ha raccontato la sorpresa al pubblico presente: “Julian mi ha chiesto di unirmi a questi amici. Una delle ragioni per cui ho accettato è l’opportunità che colgo per ringraziare tutti gli artisti che si sono esibiti oggi, specialmente i The Strokes”. Eddie Vedder, che era anche curatore dell’evento, ha cantato insieme al frontman della band newyorkese per una cover di Hard To Imagine dei Pearl Jam (dall’album Chicago Cab, 1998) seguita da Juicebox dei The Strokes (dall’album First Impressions Of Earth, 2006).

Vedder, inoltre, ha dedicato la sua Hard To Imagine agli attivisti statunitensi per il controllo sulle armi:

Mi hanno chiesto di fare una versione di questa canzone. Mi piacerebbe dedicarla a tutte le persone di Everytown, Moms Demand Action e Students Demand Action, che stanno lavorando così duramente per il buonsenso della legge sulle armi. Bisogna rispettare il diritto di proprietà, ma dobbiamo anche difendere il diritto di sentirci sicuri nelle nostre città, nelle nostre comunità, nelle nostre scuole e nelle nostre case. Noi continueremo!

La partecipazione degli artisti alla causa della politica sulle armi è sempre più attiva, e a tal proposito ricordiamo gli esempi di Madonna e Lady Gaga che nella loro carriera si sono spesso fatte portavoce delle varie associazioni a favore della sicurezza. Anche Eddie Vedder e i The Strokes, dal palco dell’Ohana Festival e con il linguaggio universale della musica, si uniscono al coro di protesta non violenta che negli ultimi anni viene sollevato da artisti consapevoli e sensibili all’argomento, che forti della loro fama internazionale possono davvero diventare un veicolo per le lotte umanitarie.