Il video di God Control di Madonna è molto più che una semplice clip per promuovere un brano dal suo ultimo album Madame X. Nelle sue intenzioni – in parte tradite da scelte stilistiche discutibili – è una dimostrazione di come il pop può essere profondamente impegnato, veicolare messaggi potenti, scuotere le coscienze con la forza delle parole, della musica e, in questo caso, delle immagini.
Madame X è un crogiolo di stili diversi che si incrociano nelle sperimentazioni di Madonna, ma quel che più colpisce del disco è la volontà della popstar di schierarsi. Apertamente, polemicamente, col suo stile barocco che sfiora il kitsch, e in questo caso con immagini shock e dati altrettanto sconcertanti comunicati al pubblico dalla stessa Madonna, cui va dato atto di metterci la faccia, sempre, per le battaglie in cui crede.
Il video è un atto di protesta contro la politica delle armi negli Stati Uniti e le sue amministrazioni incapaci di opporsi alla lobby che da decenni impedisce una vera riforma per regolamentare in senso restrittivo la loro diffusione.
Il video di God Control di Madonna avverte lo spettatore delle sue intenzioni già nell’incipit.
La storia che stai per vedere è inquietante. Mostra una ricostruzione grafica di scene di violenza armata. Ma succede ogni giorno e deve finire.
Quel che sconcerta più delle scene di violenza, però, è l’atmosfera patinata nella quale sono avvolte, visto che la clip mostra una ricostruzione scioccante di un massacro che sembra emulare gli orribili omicidi di Pulse Nightclub di Orlando dell’estate di tre anni fa.
Nel video Madonna è intenta a scrivere la sua canzone a macchina, mentre cerca di rievocare a fatica il ricordo di un massacro in una discoteca che lascia decine di giovani morti sulla pista da ballo, tra cui la stessa popstar. La strage viene rievocata con sparatorie, cadaveri, sangue che sgorga corpi delle vittime.
Lo stile splatter di certe scene è decisamente disturbante, come lo è in generale l’intero video, visto che al messaggio profondo e alla rievocazione di un fatto drammatico fanno da contraltare immagini girate in un registro pulp che causano una sensazione straniante. Sicuramente l’intenzione è voluta, ma viene da chiedersi se non fosse più giusto, efficace e rispettoso delle vittime evitare uno stile da film anni ’80, dal risultato artificioso e di maniera, per scegliere invece immagini reali tratte dalle tante cronache di episodi simili avvenuti negli ultimi anni.
L’eccesso di finzione con cui si racconta il massacro corre il rischio di farlo sembrare solo un film d’azione ambientato durante una sparatoria in un night club, nonostante il messaggio di fondo molto potente.
Non a caso, dalle vittime di fatti simili si è levata una contestazione: come riporta TMZ, una delle sopravvissute alla strage del Pulse Nightclub avvenuta ad Orlando il 12 giugno 2016, Patience Carter, ha definito il video “traumatico da guardare” e “grossolanamente inaccurato rispetto a ciò che ha vissuto“, ammonendo la scarsa incisività dell’avvertimento iniziale “potrebbe riportare i sopravvissuti a rivivere quell’incubo“.
Il video, della durata di 8 minuti, mostra anche immagini reali dalle proteste di piazza contro le armi, con un focus su slogan del tipo “dobbiamo svegliarci“, “proteggiamo i bambini, non le pistole” e “abbiamo bisogno di una democrazia“. Nel finale, Madonna ricorda che oltre 36.000 americani vengono uccisi con armi da fuoco ogni anno negli Stati Uniti e cita Angela Davis: “Non accetto più le cose che non posso cambiare. Cambierò le cose che non posso accettare .“
Di certo non avete inteso il senso del video.