Volendo paragonare la IPTV ad un animale quasi mitologico verrebbe quasi di pensare ad un mostro-polipo dai mille tentacoli che pure se tagliati ricrescono prontamente dopo un po’. Dopo l’operazione Eclissi di due settimane fa della Guardia di Finanaza che ha messo al ban la piattaforma Xtreme Codes per la visualizzazione di partite, eventi, film, serie TV e quant’altro, il sistema sembra essere stato rimesso del tutto in piedi, pure grazie a Facebook.
Solo due giorni fa, ho fatto riferimento al nuovo canale di diffusione dei codici per la IPTV illegale attraverso WhatsApp. Gli ex clienti sono in effetti stati raggiunti da interlocutori che hanno fornito tutte le informazioni utili per usufruire di nuovo della visione di qualsiasi contenuto multimediale, come se la stessa operazione della Guardia di Finanza fosse stata del tutto vana. Dopo l’applicazione di messaggistica, una nuova via di fuga per i criminali viene garantito attraverso Facebook, in particolare la sezione MarketPlace. Proprio attraverso la bacheca di annunci di vendita, in molti hanno potuto ottenere nuovi dettagli per ritornare al vecchio servizio fraudolento senza alcuna restrizione.
Come hanno fatto simili annunci relativi ai codici per la IPTV a giungere su Facebook, bypassando almeno i controlli automatici? Gli annunci sono stati costruiti ad hoc per non destare sospetto. Questi non riportano né nel titolo, né nel contenuto i riferimenti all’IPTV appunto. Potremmo definirli quasi sibillini: l’unico tratto distintivo dell’annuncio promozionale è costituito da un’immagine che riporta un gran numero di coppe di competizioni calcistiche. Insomma, senza particolare sforzo, l’organizzazione criminosa che sembrava sventata si è rimessa in moto magari a mano di altri esperti del settore ma con una certa rapidità.
La popolarità di WhatsApp metterà in piedi il sistema della IPTV illegale in men che non si dica, facendola ritornare ai recenti splendori. La Guardia di Finanza ed altre organizzazioni internazionali avranno ancora un gran da fare.