La domanda è d’obbligo per tutti i fan della band di Los Angeles: Danny Carey dei Tool vuole di nuovo trollare il pubblico dopo l’uscita dell’attesissimo Fear Inoculum? C’è chi parla, addirittura, di una band che dopo l’ultima pubblicazione si sente abbastanza a posto con la coscienza per riprendere a giocare con la fanzone sulle possibilità di ascoltare nuova musica. Per chi dovesse sentire parlare dei Tool per la prima volta è bene riassumere la loro storia in una riga: dopo aver scritto una delle pagine più importanti dell’alternative/progressive metal degli ultimi 25 anni, la band non pubblicava più un album da 13 anni dopo il capolavoro 10.000 Days (2006) e quest’anno, il 30 agosto, ha lanciato il nuovo album Fear Inoculum.
Il buco di 13 anni tra le due pubblicazioni è una ferita ancora aperta, e per questo le aspettative sulla band si sono fatte altissime. Danny Carey, batterista selvaggio e preciso come un macchinario industriale, ha recentemente rilasciato un’intervista al popolare magazine Metal Hammer e ha riconosciuto il grave gap che ha tenuto la band lontano dagli studi per una generazione intera.
Carey prevede che il tour promozionale di Fear Inoculum potrebbe durare almeno 3 anni, dopodiché si può parlare di un un nuovo ingresso in studio: “Non passeranno altri 13 anni, anche perché in tal caso sarei troppo vecchio e probabilmente non riuscirei nemmeno a tenere le bacchette tra le mani. Abbiamo una tonnellata di materiale e spero di riuscire a inciderlo, di andare sempre avanti”.
Il batterista, inoltre, ha sempre affermato di preferire tempi più rapidi, ma spesso i suoi tempi hanno incontrato i lunghi processi analitici che fanno parte del modo di operare dei suoi compagni di band. Non mancano, ovviamente, le mille domande sulle tempistiche. Danny Carey dei Tool, del resto, è lo stesso che aveva riferito che Fear Inoculum sarebbe arrivato lo scorso aprile, e aveva mentito.