Al via dal 23 luglio i concerti nelle carceri con Enrico Ruggeri e Dolcenera da un’idea di Franco Califano

Sono ufficiali le date dei concerti nelle carceri ai quali prenderà parte anche il cantautore Enrico Ruggeri


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I concerti nelle carceri prendono il via il 23 luglio e l’idea è quella di Franco Califano. Non a caso, il progetto di prossimo avvio s’intitola La mia libertà. Note in carcere ed è promosso dal vicepresidente del Consiglio Regionale Giuseppe Cangemi con la collaborazione dell’agenzia Joe&Joe.

L’obiettivo del progetto è quello di portare la musica all’interno dei penitenziari e di utilizzarla a scopo rieducativo, con la collaborazione degli artisti che saranno protagonisti delle date scelte per il calendario. Tra i nomi già annunciati compare quello di Enrico Ruggeri, ma anche quello di Dolcenera, Paolo Vallesi, Marcello Cirillo con la sua band e Mario Zamma.

Spiega il vicepresidente Cangemi:

“Il progetto è intitolato come la canzone di Franco Califano e nasce proprio da un’idea del cantautore romano. Lui era molto sensibile al tema della detenzione, e aveva espresso più volte il desiderio, prima di lasciarci, di lavorare a un progetto che portasse la musica nelle carceri del Lazio. Un’idea che spero possa essere replicata anche nelle strutture penitenziarie delle altre province”.

Si inizia con la prima data del 23 luglio alla sezione femminile del carcere di Rebibbia, con inizio previsto per le ore 19, per continuare in quello di Velletri il 25 luglio alle ore 14 e Regina Coeli il 29 luglio alle 10. La chiusura è affidata a Dolcenera che si esibirà sul palco di Rebibbia Nuovo Complesso, il 4 settembre alle ore 17, e a Enrico Ruggeri, che canterà invece a Civitavecchia.

Un’occasione, questa, per chi sta scontando una pena ma anche per gli artisti coinvolti nel progetto che potranno così mettere la loro musica al servizio di qualcuno che ha un assoluto bisogno di rimettere ordine nella loro vita.

Conclude Cangemi:

“La musica, come il teatro e lo sport possono infatti contribuire al processo di rieducazione dei detenuti, e per questo sono grato agli artisti che, con grande sensibilità, hanno accettato di partecipare”.