State attenti a FaceApp Challenge, l’app che invecchia con lacune sulla privacy

Tutto quello che c'è da sapere sull'app più chiacchierata del momento qui in Italia


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Da un paio di giorni a questa parte si parla con insistenza di FaceApp Challenge, l’app che invecchia e che, a quanto pare, è diventata virale improvvisamente nel nostro Paese dopo il lancio sul mercato avvenuto nel 2017. Dopo avervi illustrato alcune tra le sue principali caratteristiche con un articolo apposito nella giornata di ieri, bisogna prendere in esame un altro aspetto molto delicato ed evidentemente trascurato dagli addetti ai lavori. Mi riferisco alla questione privacy.

Solo oggi 17 luglio, infatti, si parla con insistenza della sicurezza degli utenti che decidono di caricare foto all’interno dell’applicazione, partecipando a conti fatti al cosiddetto FaceApp Challenge. Merito di un interessante approfondimento pubblicato da Wired, secondo cui le foto caricate all’interno dell’applicazione (che non a caso richiede sempre e comunque un collegamento alla Rete per funzionare), finiscono su server russi.

Premesso questo, se provate ad installare la suddetta app, noterete non solo che non chieda alcun consenso, indispensabile dietro il più che probabile trattamento di dati biometrici, ma allo stesso tempo non sottopone al momento dell’installazione alcuna privacy policy. Non è un caso che le policy sulla stessa privacy dell’applicazione tanto popolare da un po’ di tempo a questa parte in Italia siano aggiornate al 2017. Questo, mentre le recenti norme sul GDPR sono entrate in gioco nel 2018, poco più di un anno fa.

Insomma, nel caso in cui decidiate di partecipare al FaceApp Challenge, come avviene in modo automatico al primo caricamento della vostra foto all’interno dell’applicazione in questione, sappiate che ad oggi non sia dato sapere per quanto tempo questi dati verranno immagazzinati. Staremo a vedere nel corso delle prossime ore se ci sarà una presa di posizione decisa da parte del team che si cela dietro l’applicazione, in modo da chiarire una volta per tutte la loro posizione ufficiale.