Tutte le stagioni di Glee su Netflix dal 30 giugno, perché riscoprire la serie-trampolino per Darren Criss e Lea Michele

Le novità nel mondo dello streaming non mancano mai, ma c'è sempre tempo per un sano rewatch

Il 30 giugno arriva Glee su Netflix

INTERAZIONI: 60

Ci siamo quasi: l’arrivo di Glee su Netflix è atteso per domani, 30 giugno. La popolarissima serie a metà fra teen drama, comedy e musical sarà disponibile in streaming sulla piattaforma nelle sue sei appassionanti stagioni, andate in onda originariamente su FOX tra il 2009 e il 2015.

Nel panorama televisivo sono cambiate molte cose dal periodo in cui la serie firmata Ryan Murphy, Brad Falchuk e Ian Brennan ha deliziato gli spettatori con storie d’amore, amicizia, tradimenti, ambizioni ed emarginazione. E forse Glee avverte più di altri il peso degli anni, ma i pilastri sui quali si è retta restano ancora oggi ben saldi.

Che sia sull’onda della nostalgia o per il desiderio di conoscere una serie ormai parte della cultura popolare, il binge watching di Glee su Netflix ci sembra una possibilità più che appetitosa. E se qualcuno non ne è ancora convinto, ecco un paio di motivi per cui vale la pena dare una chance a questa serie.

Ha sempre provato a dare lezioni di vita

Chi ha seguito Glee negli anni in cui è andata in onda per la prima volta farà forse un po’ di fatica a trovare ancora innovative le sue lezioni. Eppure non si può negare che ce l’abbia davvero messa tutta per offrire dei sani spunti di riflessione sulle questioni sociali più disparate. Il pregiudizio, ad esempio, è stato osservato da molti punti di vista. Kurt ne è stato vittima per via dell’orientamento, Artie a causa della disabilità, Mercedes per il peso e il colore della pelle.

Ad ogni modo, in qualsiasi circostanza abbia affrontato temi spinosi legati a etnie, sessualità, relazioni o condizioni sociali ed economiche, la serie ha sempre lasciato spazio alla speranza, alla redenzione, alla crescita personale. Guardare Glee su Netflix è quindi un buon modo per capire come le difficoltà e le sofferenze non debbano essere per forza torture gratuite, ma possano diventare strumenti di apprendimento e affrancamento di sé.

Ha reso protagoniste le minoranze più emarginate

L’impronta sociale di Glee è stata evidente fin dal principio. La si è notata in ogni occasione in cui la serie ha schivato i cliché dei teen drama per centrare invece la sua attenzione sulle minoranze. Messi al margine i belli-e-popolari della McKinley High School, ha deciso di portare alla ribalta un gruppo di sfigati per demolire questa stupida etichetta e ridare dignità alle persone.

È così che abbiamo visto adolescenti omosessuali, disabili, ragazze madri, giovani afroamericani, asioamericani e latinoamericani smettere di essere squalificati da queste identità e iniziare a essere esaltati dalle stesse. Il talento, l’impegno e la perseveranza – è la morale – prevalgono sul resto e garantiscono qualcosa di ben più solido della popolarità da liceo.

È stata un’inesauribile fonte di scoperte musicali

Guardando Glee su Netflix nel 2019 si fa fatica a crederlo, ma a quei tempi seguire la serie significava essere sempre aggiornati sulle hit del periodo. I momenti musicali di ciascun episodio erano e rimangono uno fra gli espedienti più riusciti della serie. Anno dopo anno si sono cementati nella mente degli spettatori successi pop come Rumor Has It e Someone Like You di Adele, Keep Holding On di Avril Lavigne, Cough Syrup degli Young The Giant e mille altri.

Allo stesso tempo il cast della serie ha rispolverato e reinterpretato grandi classici come Total Eclipse of the Hearth di Bonnie Tyler, Don’t Stop Believin’ dei Journey, Dancing with Myself di Billy Idol. Per non parlare dei tanti omaggi a Barbra Streisand, al musical Wicked e a Broadway in genere.

Insomma, che si gradissero o meno le cover delle star di Glee, la serie ha comunque spinto la maggior parte dei fan ad ascoltare almeno una volta le versioni originali di quelle hit. E a innamorarsene.

È stata un trampolino di lancio per Darren Criss e Lea Michele

Chiunque abbia già seguito la serie o inizi a guardare Glee su Netflix non può negare che il cast sia composto da artisti di grande talento. Attori, cantanti, ballerini… la serie è stata un trampolino di lancio per molti di loro, e in particolare per Darren Criss e Lea Michele.

Darren Criss è oggi un attore e cantante affermatissimo. Smessi i panni di Blaine Anderson si è dedicato alla musica, al teatro, al cinema e ad altri progetti televisivi. Il suo ruolo ad oggi più rilevante è quello di Andrew Cunanan in American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace, grazie al quale ha ottenuto un Emmy e un Golden Globe.

Lea Michele è altrettanto impegnata. Dopo aver detto addio alla sua Rachel Berry è apparsa in Scream Queens e in altre produzioni televisive, ma i successi più grandi non sono legati al piccolo schermo. Ad aver fatto centro sono stati piuttosto i due album pubblicati con la Columbia Recors, Louder e On My Way, e i libri Brunette Ambition e You First.

Insomma, che sia per nostalgia o per curiosità, guardare Glee su Netflix rimane un’ottima idea. A luglio le novità non mancano, ma il Glee Club e i New Directions meritano di essere (ri)scoperti e ricordati con gratitudine. Non foss’altro che per gli importanti messaggi che hanno saputo lanciare in quegli anni di scarsissima rappresentazione televisiva per le minoranze.