Ruby Rose non è abbastanza lesbica per Batwoman? L’attrice risponde alle “accuse” dei patiti dei fumetti

Ruby Rose combatte ancora contro i fan di Batwoman, ma davvero c'è ancora bisogno di etichette e di "spiegarsi"?


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A pochi giorni dal ritorno sul set di Ruby Rose per le riprese della prima stagione di Batwoman, le polemiche non si placano. Chi segue le serie DC (e anche Marvel, il discorso non cambia) e, ancor di più, chi legge e conosce i fumetti, non ha mandato giù la scelta dell’attrice per vestire i panni dell’eroina gay cugina del più noto Batman. Ormai da mesi si parla di questo e nemmeno la messa in onda del crossover che l’ha vista partecipare insieme agli altri eroi dell’Arrowverse ha messo a tacere la malelingue. Ma qual è il problema?

A quanto pare “Roby Rose non è abbastanza lesbica per Batwoman” e solo perché lei stessa si è definita genderfluid. Secondo alcuni questo le impedirebbe di essere abbastanza donna e abbastanza gay per prestare il volto alla bella protagonista. La cosa infastidisce, e non poco, la bella Ruby Rose che ha passato la vita ad avere il dito puntato contro per questo motivo (a scuola avevano addirittura un muro dove le scrivevano dediche offensive) fino a quando non ha deciso di prendere in mano la sua vita lasciandosi alle spalle le “categorie” e le “etichette”.

Il vero problema è proprio questo, ovvero questa voglia di classificare tutto e tutti e, quindi, anche la sessualità di una persona e lei stessa, in un’intervista ad EW, ha spiegato:

“Non sapevo che essere una donna genderfluid significasse che non posso essere lesbica. Se essere genderfluid e interpretare una eroina lesbica turba qualcuno, forse ho bisogno di inventare un altro termine che mi consenta di essere gender fluid, ma anche lesbica, perché altrimenti non sono sicura di quello che sono…”.

Il messaggio lanciato dall’attrice è forte e chiaro soprattutto alla luce del fatto che mai come in questi ultimi mesi i generi e le tendenze sessuali sono stati protagonisti al cinema e nelle serie tv. L’arrivo di Batwoman è sicuramente da considerare una conquista e non solo in generale ma anche per una rete come quella The CW che in questi anni ha fatto notevoli passi in avanti (da Supergirl in poi).

La stessa Ruby Rose ammette di aver avuto bisogno di tempo per rispondere alle critiche e se in un primo momento era pronta a buttare tutto in aria infischiandosene, in un secondo momento è andata più a fondo:

“Sono una donna che si identifica come donna. Non sono trans. Ma se essere fluido di genere significa che non posso identificarmi come donna in nessun punto, allora credo che non possa essere quello. Forse ho bisogno di inventare un altro termine, uno che non calpesti i piedi a qualcuno, uno in cui posso essere fluido nel mio genere, ma anche lesbica, perché altrimenti non sono sicura di quello che sono”.

Ma davvero dopo tutte queste lotte e battaglie c’è ancora bisogno di “definirsi”, di usare un termine o un’etichetta poi per chi? Batwoman debutterà alla domenica sera su The CW e siamo sicuri che a quel punto le polemiche saranno spazzate via, o almeno lo speriamo.