Era senza dubbio uno dei momenti in assoluto più attesi da parte dell’intera industria videoludica quello della presentazione di Google Stadia, la nuova piattaforma del colosso statunitense che ha preso l’importante decisione di lanciarsi nel mondo dei videogiochi. Un esordio che chiaramente non ha mancato di suscitare la preoccupazione dei grandi produttori mondiali, con Sony e Microsoft che hanno da subito preparato le proprie personali contromisure per cercare di arginare l’avanzata dell’azienda impegnata nella fornitura di servizi online.
Ovviamente la giornata di ieri è stata cruciale in virtù del reveal che ha preso vita nel pomeriggio nostrano, con le notizie ufficiali che sono state diffuse dal produttore. Tra data d’uscita (il prossimo mese di novembre) praticamente imminente e prezzo sostanzialmente accessibile a tutti (129,99€ per l’edizione fondatore), Google Stadia ambisce a entrare nelle case e nei salotti dei giocatori di tutto il mondo. Ma avrà effettivamente le carte in regola per riuscirci oppure Sony e Microsoft con le rispettive PS5 e la nuova Xbox riporteranno la situazione ai precedenti equilibri?
Di motivi per riuscire nel suo personalissimo compito Google Stadia ne ha, e anche parecchi. Innanzitutto la potenza di un brand, quella del colosso statunitense, che non conosce rivali in nessun settore in cui ha operato. Basti pensare a quello smartphone, con i sistemi Android che hanno praticamente dominato la scena assieme a iOS, o ancora quello dei motori di ricerca, con Google Search che in poco tempo si è imposto come leader del settore, a discapito di tutti i relativi competitor. Nessuna somma da investire, per quanto ingente, potrà far tremare le ginocchia ai vertici della compagnia, soprattutto se l’ambizione sarà quella di sbaragliare la concorrenza e non solo quella di piazzarsi tra i leader del settore.
Lo hanno evidentemente capito i maggiori produttori di videogiochi (e qui arriviamo al secondo motivo a favore di Google Stadia), che da subito hanno mostrato interesse a supportare l’iniziativa e la piattaforma. Tra i titoli inclusi nella lista di quelli disponibili nella line up troveremo infatti quelli Ubisoft (Assassin’s Creed Odyssey e The Division 2, tra gli altri), oltre ai vari Metro Exodus, Rage 2, senza dimenticare poi le grandi uscite dei prossimi mesi quali Borderlands 3 e Ghost Recon Breakpoint. Ovviamente la lista dei prodotti pronti a prestare servizio anche su Google Stadia è destinata ad allungarsi – probabilmente già nel corso dei prossimi giorni, con i reveal dell’E3 2019 – quindi la situazione in continuo divenire non farà altro che motivare ancor di più il futuro acquisto del tutto.
Il discorso abbonamento è però un po’ una situazione che si apre a una doppia interpretazione. Da un lato, a fronte di una sottoscrizione da 9.99€ mensili, si avrà accesso all’abbonamento Stadia Pro che, tra le varie feature, garantisce titoli gratuiti da poter giocare senza necessità di acquisto. A fare da apripista troveremo Destiny 2 in tutto il suo splendore, corredato da tutte le espansioni rese disponibili da Bungie. Certo, si avranno a disposizione una risoluzione maggiore (4K a fronte dei 1080p dell’edizione free) e un audio 5.1 Sorround (rispetto allo stereo), ma a far propendere l’ago della bilancia verso la scelta di sottoscrivere l’abbonamento saranno senza dubbio i titoli selezionati e, in questo momento, non ci sono indicazioni di quale potrà essere a tal proposito la strada perseguita da Google.
Un nodo cruciale sarà rappresentato dalla potenza della banda a disposizione dei giocatori. Lo sfruttamento della rete per poter giocare con Google Stadia richiederà infatti una connessione stabile e potente quanto basta per permettere ai titoli di viaggiare fluidi sugli schermi. La soglia minima (10Mbps, che permette la riproduzione dei prodotti a 720p e 60 fps con audio Stereo) è praticamente supportata generalmente ovunque, con le dovute problematiche note nelle zone maggiormente rurali. Il discorso cambia quando si sale con le specifiche (1080p a 60 fps con audio 5.1 Sorround richiederà 20Mbps), mentre per essere sicuri di viaggiare al top saranno necessari 35Mbps (4K a 60 fps con audio 5.1 Sorround). Una soglia, quest’ultima, non proprio alla portata di tutti, e che ovviamente scoraggerà qualcuno dall’acquisto della piattaforma.
A questo punto è però lecito domandarsi se sia il caso o no di puntare da subito su Google Stadia. La risposta è parzialmente positiva (molto gioco lo farà la connessione di cui siete dotati), ma se già avete la possibilità di streammare a uno dei primi due livelli la resa finale non deluderà le aspettative. Poi c’è da tenere in considerazione le infrastrutture in rapida evoluzione (la fibra sta raggiungendo ormai tutti i punti delle diverse città) e un parco titoli in continuo aumento che renderà Google Stadia un gioiellino alla portata di tutti. Per l’abbonamento magari c’è tempo per riflettere.