Novità sulle eSIM in Italia su iPhone? Riscontro Vodafone e petizione

Nessuno sblocco della situazione da oarte degli operatori ma ci si muove per una raccolta firme

eSIM in Italia

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Potremmo definirla una situazione paradossale, quella della mancata commercializzazione delle eSIM in Italia. Da mesi, sulle pagine di OM, stiamo seguendo la vicenda della non disponibilità delle cosiddette schede telefoniche virtuali, in particolar modo per gli iPhone di ultima generazione. Ad oggi 6 giugno, la situazione risulta essere alquanto stagnante e certamente negativa per tanti user.

Al lancio degli iPhone XS a settembre scorso, insieme poi anche agli iPhone XR, si era messa molto in evidenza la natura dual SIM dei nuovi melafonini che prevedevano si una sola SIM fisica ma anche una seconda virtuale, appunto l’e-SIM. Da allora, purtroppo proprio le speciali schede telefonico in Italia sono state messe a disposizione solo da Vodafone ma solo per l’Apple Watch e non per gli smartphone di Cupertino.

L’ultimo feedback ufficiale di Vodafone in merito alla commercializzazione delle eSIM in Italia è quello riportato al termine di questo articolo. Il vettore continua a temporeggiare non fornendo neanche una tempistica vaga sul rilascio. Non è certo diversa la posizione degli operatori concorrenti. TIM, Wind Tre e Iliad neanche hanno rilasciato alcuna nota pubblica in riferimento alle loro intenzioni nei confronti della tecnologia.

Di fronte all’immobilismo degli operatori, i semplici utenti si sono attivati con un’iniziativa popolare quanto interessante come una petizione online. Attraverso una piattaforma ben nota come Change.org si fa una richiesta ben precisa agli attori del settore mobile. Qualunque operatore italiano, dunque non solo Vodafone, è chiamato a fare la differenza introducendo il prima possibile la proposta all’interno della sua offerta. Non è detto che l’iniziativa avrà i suoi effetti sul comportamento delle società interessate ma di certo un numero di adesioni maggiori alla petizione metterà in evidenza l’importanza della svolta. Saranno dunque i nostri lettori a scegliere se aderire o meno alla raccolta firme.