Sfida Huawei agli iPhone: riconoscimento facciale più sicuro del Face ID?

Smartphone Huawei sempre più sicuri, l'acquisizione di una società russa la dice lunga

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Le nuove sfide di Huawei si combattono anche sul terreno dell’hardware. Al centro delle prospettive future del brand non c’è solo la grande incognita del destino software dei suoi dispositivi a seguito del ban USA: l’azienda vuole primeggiare sui competitor e vuole farlo in grande stile.

Prossimo obiettivo sarà quello di avere smartphone Huawei più sicuri degli iPhone, in quanto a sicurezza di sblocco con riconoscimento facciale. Per raggiungere il traguardo l’azienda ha pensato addirittura di acquisire una nuova società russa Vocord. Come a dire, non si scherza con la tematica ed è fondamentale avere competenza all’avanguardia per il settore.

Vocord assumerà un ruolo fondamentale per la progettazione di smartphone Huawei con Face Unlock? Sembrerebbe proprio di si visto l’esborso di ben 50 milioni di dollari dell’azienda cinese per l’acquisizione. L’investimento andrà sfruttato al massimo e l’intenzione è quella di creare una soluzione ancora più sicura di qella Face ID a bordo delle ultime generazioni di iPhone.

Il Huawei Mate 20 Pro ha già la funzione di riconoscimento facciale (in abbinamento a quello dell’impronta sotto il display). Eppure gli standard qualitativi della prima funzione perseguiti dall’azienda vogliono di certo essere superiori. Di qui il grosso investimento nella società russa Vocord concretizzato lo scorso 17 maggio ma reso noto solo oggi dalla fonte Huawei Central.

Non ci sarà affatto da stupirsi se una nuova tecnologia di riconoscimento facciale salirà a bordo già della serie Huawei Mate 30 e Mate 30 Pro attesa per l’autunno (tra settembre e ottobre). A quel punto sarà già abbastanza chiaro se l’obiettivo perseguito di fare concorrenza al Face ID di Apple avrà dato i suoi frutti.

L’aspetto sicurezza sui device mobili risulta essere sempre più fondamentale per tanti utenti. Non è affatto sbagliata la mossa di Huawei dunque nel cercare di acquisire competenze esterne per quelle tecnologie non garanite già nel suo core. La strada delle acquisizioni di società altre, seppur dispendiosa, è lungimirante.