Primo compleanno di Iliad Italia: perché non è stata una vera rivoluzione

Un'analisi approfondita di 12 mesi con la SIM Iliad: cosa poteva andare meglio


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29 maggio 2018 – 29 maggio 2019: Iliad Italia spegne la prima candeline e a 12 mesi dalla rivoluzione annunciata c’è da chiedersi se davvero la svolta tanto attesa c’è stata per i clienti italiani considerando il servizio reso e il prezzo delle offerte (non solo la primissima e più conveniente da 5,99 euro ma anche le successive).

Gli ultimi dati ufficiali comunicati da Iliad Italia un po’ prima di questa ricorrenza sono i seguenti: 3,3 milioni di clienti, 12 uffici aperti in tutta Italia e più di 200 punti vendita sul territorio nazionale (considerando sia gli store fisici che le semplici e pratiche SIM Box nei centri commerciali). Non si può negare che la risposta di pubblico sia stata corposa in appena 12 mesi ma c’è pure da capire quanto questi ultimi siano realmente soddisfatti del servizio.

Nella nostra redazione non è mancata una SIM Iliad testata durante questo lungo arco temporale e i riscontri non sono stati sempre positivi per una serie di aspetti diversi, in primis per la copertura di rete ma anche per la mancanza di uno specifico servizio ancora non garantito dall’operatore.

Nell’esaminare l’apporto rivoluzionario o meno di Iliad Italia è impossibile non partire dall’argomento copertura di rete. All’indomani del lancio dell’operatore tutti si aspettavano anche importanti problemi soprattutto in aree non metropolitane e questi non sono affatto mancati e sono stati pure considerati quasi fisiologici. A partire dall’autunno la situazione è migliorata per molti clienti ma continua a non essere ottimale ovunque. Il vettore paga di certo la mancanza di una rete proprietaria diffusa in tutte le regioni (le prime antenne sono state comunque accese nei grossi centri) e questo a discapito di un segnale mobile che deve essere condiviso in ran-sharing con Wind e Tre. Inutile sottolineare come un servizio così imperfetto abbia spinto molti a ritornare ai vecchi ovili di Vodafone e TIM in particolar modo, nel corso soprattutto di fine 2018 e inizio 2019.

Altro aspetto fondamentale: il prezzo delle offerte Iliad Italia è stato davvero rivoluzionario? Certo ma solo nel caso del primo (al massimo secondo) piano proposto ai clienti. La tariffa da 5,99 con 30 GB di traffico dati e la successiva a 6,99 euro con 50 GB di connessione hanno rotto davvero il mercato, costringendo i competitor ad abbassare le loro tariffe. Peccato che subito dopo non si è tornati più indietro e l’attuale proposta da 7,99 euro suona fin troppo simile a tante winback della concorrenza Vodafone e TIM in prima battuta che invece godono di una qualità di rete non certo paragonabile a quella dell’ultimo arrivato.

Per concludere, ancora, nell’arco di 12 mesi dal suo lancio Iliad Italia non è riuscita a garantire un servizio ai suoi clienti pure richiesto a gran voce: quello del passaggio ad un piano diverso da quello originario, anche più costoso se vogliamo. La mancata possibilità non è di certo riconducibile ad una difficoltà tecnica ma semmai ad una specifica strategia del brand difficilmente comprensibile ma che imbavaglia l’utente nel suo piano originario, non rispondendo alle sulle specifiche esigenze.

Insomma rivoluzione Iliad lo è stata ma davvero solo in parte e per tutti i motivi sopra elencati. L’operatore mobile per fare la differenza in questo anno avrebbe dovuto mantenere, almeno fino ad oggi, i piani originari, garantire fin da subito una copertura miglior e permettere anche il passaggio tra le offerte ai suoi stessi clienti. Magari questi ultimi tre potrebbero essere i propositi del prossimo anno per fare davvero la differenza, meglio tardi che mai.