Modalità rimborsi TIM, Vodafone, Wind Tre e FastWeb: le possibilità

Giusto approfondire il discorso sui rimborsi TIM, Vodafone, Wind Tre e FastWeb, per cui dovrebbero essere previste due modalità di erogazione


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Sono tornati d’attualità i rimborsi TIM, Vodafone, Wind Tre e FastWeb, che verranno discussi nelle sedi opportune il prossimo 4 luglio, come riportato in questo articolo di approfondimento. Sono ancora diversi i punti da chiarire, come quello relativo all’indennizzo pur spettante dalle ex compagnie nei confronti degli utenti che nel frattempo hanno cambiato gestore di telefonia fissa. Quest’oggi, però, ci soffermeremo a parlare di un’altra questione, giustamente sollevata dal portale ‘mondo3‘. Si tratta, nella fattispecie, di stabilire il criterio da utilizzare per l’erogazione dei rimborsi TIM, Vodafone, Wind Tre e FastWeb. Il Consiglio di Stato ha rifiutato la sospensiva che avevano provato a richiedere i provider telefonici, invitandoli anzi a procedere all’erogazione nei confronti dei clienti coinvolti nella fatturazione a 28 giorni, tipologia di tariffazione che sappiamo aver tenuto banco anche qui da noi per alcuni mesi (più precisamente ai clienti spetterà un rimborso pari alle giornate erose nell’arco temporale compreso tra giugno 2017 e marzo 2018, periodo in cui è rimasta in vigore il sistema di tariffazione sopra menzionato, comportante, ai danni dei consumatori, il pagamento di una mensilità annuale aggiuntiva, ingiustamente versata).

L’udienza, come sopra vi dicevamo, resta fissata per il prossimo 4 luglio: nulla ancora è deciso, pertanto non è possibile, allo stato attuale, tirare un sospiro di sollievo (come giustamente esplicitato da Pierpaola Pietrantozzi, Segretario nazionale Adiconsum, una nota associazione di consumatori fondata nel lontano 1987 per volontà della CISL, ed operante su tutto il territorio nazionale). Le modalità per procedere ai rimborsi TIM, Vodafone, Wind Tre e FastWeb potrebbero essere due: un indennizzo di natura monetaria (che dovrebbe prevedere la decurtazione in contanti delle somme corrispettive sulle prossime fatture) o la fruizione di servizi gratuiti alternativi, che pure potrebbe rappresentare una soluzione idonea, a patto che spetti al cliente la decisione finale.

Mauro Vergari, Responsabile dell’Ufficio Studi, Ricerche e Innovazione Adiconsum, ci ha tenuto proprio a fare questa precisazione, affermano che sarà importante che i provider indichino chiaramente ai consumatori la possibilità di scegliere tra le due modalità, e che le cose non vengano disposte secondo loro criteri. L’associazione ha richiesto ad AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) di verificare le procedure per l’erogazione dei rimborsi TIM, Vodafone, Wind Tre e FastWeb siano uguali a prescindere dal loro genere.

È importante che gli utenti facciano la massima attenzione alle proposte che le compagnie telefoniche gli avanzeranno, avendo ben presente che accettare servizi alternativi gratuiti come contropartita ai rimborsi TIM, Vodafone, Wind Tre e FastWeb farà automaticamente decadere il diritto all’indennizzo di natura monetaria (restituzione delle somme indebitamente sottratte tramite la fatturazione a 28 giorni sottraendole agli importi riportati nelle fatture successive). C’è ancora molto da definire, pertanto rimandiamo il discorso relativo ai rimborsi TIM, Vodafone, Wind Tre e FastWeb alle prossime settimane, in attesa di capire cosa stabilirà il Consiglio di Stato a margine dell’udienza prevista il prossimo 4 luglio, speriamo anche in merito alle somme spettanti a quanti nel frattempo hanno cambiato gestore telefonico, aventi anch’essi pieno diritto ad essere rimborsati degli importi ingiustamente erosi per via della fatturazione a 28 giorni). Non è difficile immaginare siate ormai stufi di questa storia: speriamo che l’epilogo sia realmente vicino come sembrerebbe.