PS5 scalpita in attesa del reveal: abbiamo davvero bisogno di una nuova console Sony?

Il nuovo hardware si appresta a innalzare ancora una volta il livello qualitativo, ma ce n'è davvero bisogno?

Uscita e prezzo PS5

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Gli ultimi mesi hanno indubbiamente visto un chiaro fermento in chiave PS5: la rete ha cominciato a smuoversi all’arrivo delle prime indiscrezioni sulla potenziale nuova console Sony, e i dettagli condivisi con la community dei videogiocatori in merito ad alcuni degli aspetti del nuovo hardware hanno mandato senza mezzi termini in brodo di giuggiole tutti coloro che masticano un po’ il gergo tecnico. Una potenza computazionale senza precedenti parrebbe quindi attendere i fan in un non meglio precisato momento del prossimo futuro – sebbene le stime degli analisti parlino di una possibile release incasellata nell’ultimo quadrimestre del 2020 – e ovviamente tanti sono quelli che stanno cominciando già a mettere da parte risparmi ad hoc per farsi trovare pronti e arruolabili fin dal day one.

La domanda che viene da porsi a questo punto è chiaramente una: c’è davvero bisogno di PS5 e, più in generale, di una nuova generazione videoludica?

Di tempo dall’ultimo salto generazionale ne è trascorso ormai un bel po’: era infatti il tardo 2013 (gli ultimi giorni del mese di novembre) quando PS4 faceva il suo pomposo esordio sulla scena, a sette anni di distanza dall’uscita di PS3. Un lasso di tempo praticamente fotocopia anche quello che vide il salto dal PS2 (uscita nel 2000) e PS3 (datata in Europa 2007). Qualora le previsioni degli analisti di mercato fossero azzeccate, le tempistiche sarebbero rispettate anche in questo caso: una crisi videoludica del settimo anno che spinge gli utenti verso una nuova console in grado di soddisfare al meglio le proprie esigenze, e che innalza ancora una volta l’asticella qualitativa delle produzioni software.

Produzioni che, a dirla tutta, hanno dimostrato proprio nel corso degli ultimi dodici mesi (o poco più) di saper ancora sorprendere una community ormai avvezza a videogiochi di un certo spessore. Basti pensare ai vari God of War e Detroit Become Human dello scorso anno, senza dimenticare poi il mastodontico Red Dead Redemption 2: questa è solo la punta di un iceberg che affonda sotto la linea di galleggiamento ed è costituito da produzioni anche di medio livello ma dal potenziale comunque infinito, che sfruttano più che decorosamente i mezzi messi a disposizione da PS4. Probabilmente siamo arrivati al non plus ultra per quanto concerne l’impatto grafico sull’attuale generazione di console, ed ecco quindi perchè PS5 potrebbe essere la benvenuta: la potenza computazionale del nuovo hardware – dopo un adeguato rodaggio di qualche annetto – concederebbe agli addetti ai lavori la possibilità di spingersi ancora una volta oltre e dar vita a prodotti dalle potenzialità che probabilmente ancora non è possibile immaginare. D’altronde vi sareste mai aspettati, quattro o cinque anni fa, di poter combinare quel che avete combinato in Red Dead Redemption 2? Direi proprio di no.

Certo, allo stato attuale c’è l’incognita costituita dal gaming in streaming: con Google Stadia che incombe, viene da domandarsi se nel futuro ci sarà effettivamente bisogno di macchine dalla potenza enorme in grado di gestire autonomamente i processi che permettono la messa su schermo dei titoli. Con PS5 assisteremo molto probabilmente al canto del cigno delle console per come le abbiamo sempre conosciute, con Sony che si riserverà, dopo il lancio sul mercato, il solito settennale lasso di tempo per pianificare al meglio un eventuale nuovo salto generazionale. Ammesso che ce ne sarà uno.

Come dite? Ah, volete la risposta alla domanda iniziale. Giusto, quasi dimenticavo.

PS5 assolutamente sì. Si tratta di un nuovo e sostanzioso passo in avanti sotto il profilo tecnico che aprirà la scena a videogiochi d’alto impatto e dal potenziale interessante. Certo, incombono i fantasmi del gaming in streaming ma, mi vien da dire purtroppo, questi potrebbero non riguardarci pienamente nel breve periodo, vista comunque l’arretratezza delle infrastrutture (comunque in via di ammodernamento, questo c’è da dirlo, ndr) che non permetterebbero allo stato attuale di godere di una esperienza ludica fluida e senza latenze di sorta. Staremo a vedere il futuro cosa ci riserverà.