OM incontra Nek per Il mio gioco preferito: “Mi piace la non prevedibilità delle cose”

Il nuovo album di Nek è diviso in due parti. Lo abbiamo incontrato, ci ha raccontato il motivo (e molto altro!)

nek il mio gioco preferito

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Esce oggi il nuovo album di Nek, Il mio gioco preferito – parte prima. Diviso in due parti, la prima parte del disco si compone di 7 tracce tra le quali il brano sanremese Mi farò trovare pronto, disponibile anche nella versione in duetto con Neri Marcorè, e il nuovo singolo, La storia del mondo. Per la seconda parte di Il mio gioco preferito bisognerà attendere l’autunno.

Abbiamo incontrato Nek alla vigilia dell’uscita del suo nuovo lavoro.

Il mio gioco preferito è diviso in due parti, perché questa scelta?
Avevo tante canzoni ma volevo sintetizzare. L’ho fatto perché non lo avevo mai fatto prima, principalmente questo. Credo anche però che due uscite siano meglio di una e che ci sia più spazio e più tempo, in un momento in cui la musica viene consumata in maniera veloce, due occasioni danno più possibilità che una. Ho sentito che poteva essere un’idea diversa, anche una cosa un po’ più imprevedibile e un modo per venire in contro alla gente, diverso dal solito, e poi soprattutto 7 pezzi scivolano via in un quarto d’ora e sono la sintesi di tante cose che ho scritto. Quando si completerà l’album, ci saranno 14 brani. Non volevo fare un disco prima parte di 16 pezzi e l’altro di 14, ho scremato per arrivare al punto focale di ogni parte, se riesco nell’intento anche nella seconda.

Qual è il filo conduttore del disco?
Sicuramente quello delle storie varie. Ho sempre cantato le storie della vita quotidiana, la mia e quella di chi mi circonda. Sono un osservatore, quello che vedo canto, quello che prendo dal mondo lo traduco e lo restituisco alle persone. Ho cercato di mettere insieme diverse storie, come ho sempre fatto, in un concept in cui niente è stato lasciato al caso.

Hai già un’idea di come sarà la seconda parte?
Forse sì, buona parte delle canzoni sono già state strutturate ma da qui a quando deciderò di chiuderlo magari ne verranno fuori altre.

L’esperienza ad Amici ha fatto conoscere di te un lato diverso da quello prettamente musicale, rifaresti un esperienza televisiva?
La televisione è un bel modo di comunicare. Incontrai all’epoca il produttore televisivo Bibi Ballandi che mi fece tanti complimenti, mi fece riflettere sul fatto che ci potesse essere per me una via alternativa alla musica. Mi piace l’entertainment, mi piace esprimermi anche attraverso televisione e radio. Mi piace la non prevedibilità delle cose, poi bisogna essere in grado di saperlo fare. Un giorno potrei cimentarmi con un programma televisivo tutto mio, ci proverei, sono attratto da questa idea.

Il mio gioco preferito è per Nek una sorta di ritorno alle origini. In questo disco ha lasciato da parte l’elettronica a favore di un album molto più suonato che presenterà in un concerto-evento all’Arena di Verona il 22 settembre.

Ci sono le storie di tutti i giorni ma anche brani di speranza e poi c’è un omaggio al medium immortale, la radio, nel brano Alza la radio, dedicato a sua moglie, dalla quale ha avuto Beatrice, che oggi ha 8 anni. Tra gli artisti preferiti di Beatrice ci sono J-Ax (con il quale vorrebbe che il papà collaborasse di nuovo), Ghali ma anche Chiara Grispo, che aveva conosciuto ad Amici di Maria De Filippi ma “ora ascolta molto il disco del papà”.