Durante l’intervista rilasciata al quotidiano Leggo per raccontare l’esperienza live “Lucio!!” (2019) interamente dedicata al cantautore scomparso, Ron parla di Mahmood e lo descrive come figlio artistico di Lucio Dalla. Rosalino Cellamare, questo il vero nome, era legato da una profonda amicizia con il grande assente, e per questo ha pubblicato la seconda raccolta di tributi “Lucio!!”, che arriva ad un anno di distanza dalla prima parte “Lucio!” (2018). Per l’occasione Ron ha duettato con Fiorella Mannoia, Massimo Ranieri, Luca Carboni, Ornella Vanoni e tanti altri e il disco è stato registrato durante un live a Verona.
Il sentimento con cui Ron parla di Mahmood è quello del musicista che scopre il giovane talento, ma non solo: Rosalino vede nel cantante milanese un figlio artistico di Lucio Dalla. Al giornalista riferisce, infatti, di aver scoperto Mahmood in occasione della sua partecipazione a Sanremo, di cui la voce di Soldi è vincitrice: «Appena l’ho visto uscire sul palco mi ha colpito subito, ho capito che non era tutto italiano e questo mi ha fatto ancora più simpatia. E poi mi piace il suo modo di essere, credo sia una persona molto intelligente», e per questo: «È un personaggio strano, una persona interessante, fascinosa, quello che ha cantato è scritto bene. Mahmood potrebbe essere simile a un personaggio come Lucio, mi piace molto».
Quando Ron parla di Mahmood giustifica le sue affermazioni in termini di originalità, che riconosce nel cantante di “Gioventù Bruciata” (2019) come valida alternativa ad altri artisti che peccano continuamente di presunzione: «Lui è un artista. Non ce ne sono molti che hanno quel fascino, quell’originalità tipica di un artista. Oggi pare che tutti vadano dietro un copione». Mentre Ron parla di Mahmood ci si chiede, infine, se tra i due nascerà una collaborazione, ma per il momento è soltanto una domanda.