24 ore ai Google Pixel 3a e 3a XL, sarà vera svolta alla Google I/O del 7 maggio?

Lancio hardware alla conferenza degli sviluppatori in partenza domani, cosa vedremo al keynote di apertura

Google Pixel 3a

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Mancano più o meno 24 ore al lancio di Google 3a e Google 3a XL, ossia lo stesso tempo che intercorre per l’apertura della conferenza annuale Google I/O dedicata agli sviluppatori Android, organizzata dal colosso Big G. Per questo 2019, l’evento non sarà dedicato solo (o quasi) ad Android Q e dunque all’aggiornamento software del sistema operativo ma anche a nuovo hardware, nella fattispecie a due smartphone che potrebbero rappresentare una nuova svolta per il brand.

I Google Pixel 3 lanciati lo scorso autunno hanno venduto poco, inutile negarlo anche perché è stata (almeno in parte) la stessa azienda di Mountain View ad ammetterlo. Colpa senz’altro di un hardware non all’altezza della concorrenza (a dire la verità quasi obsoleto per certi aspetti e non certo al passo con i tempi) e contemporaneamente di un prezzo dei due device quasi spropositato. Con i nuovi Google Pixel 3a e 3a XL, ecco che Google dovrebbe ritornate un po’ sui suoi passi, lanciando non delle ammiraglie assolute ma dispositivi di fascia media e ad un prezzo più abbordabile. Proprio il keynote di apertura della Googlre I/O di domani 7 maggio al Shoreline Amphitheatre del campus di Mountain View dovrebbe essere, appunto, il momento prescelto per il lancio.

Per capire se la nuova strategia di Google potrà essere vincente, iniziamo ad esaminare (ancor prima delle schede tecniche) quello che dovrebbe essere il prezzo dei Google Pixel 3a e 3a XL. I due smartphone dovrebbero costare, rispettivamente, 449 e 529 euro. Certo il ribasso rispetto al costo di listino di Pixel 3 e Pixel 3 XL è reale ma considerando la fascia di mercato che si intende colpire, quella dei medio gamma appunto, siamo al di sopra probabilmente del classico budget dei potenziali acquirenti che non supera di certo i 400 euro. C’è da dire tuttavia che ci troveremmo comunque al cospetto dei googlefonini DOC e il fascino dell’esperienza Android pura e senza fronzoli oltre che degli update veloci e frequenti non tramonterò mai, almeno per un certo tipo di pubblico.

Veniamo ora alle caratteristiche tecniche dei Google Pixel 3a e Pixel 3a XL: su entrambi gli smartphone dovrebbe esserci  il processore Snapdragon 670: la RAM dovrebbe essere da 4 GB per il modello meno accessoriato e da 6 GB per la variante XL. I tagli di memoria dunque dovrebbero essere da 64 GB e  128 GB (e naturalmente, com’è tradizione per i googlefonini, non ci sarebbe il supporto delle memorie esterne microSD). I display dovrebbero avere poi diagonale da 5,6 e 6 pollici con risoluzione Full HD +. Lato design, i due telefoni dovrebbero mantenere uno stile non molto moderno, senza notch e di conseguenza con lunette superiori e posteriori niente affatto ridotte all’osso come avviene e invece su gran parte dei modelli più recenti della concorrenza. Per quanto riguarda la fotocamera posteriore, questa dovrebbe ancora essere costituita da un unico sensore come sui Pixel 3 lanciati a fine 2018. La risoluzione dovrebbe essere sempre da 12 MP: troppo poco, verrebbe da dire, all’epoca pure delle quad camere ma va detto che proprio qualche mese fa gli esperiti di  DxOMark avevano premiato la componente come la migliore in assoluto ( per smartphone con un unico sensore) tra i device Android.  A fare la differenza è senz’altro anche l’aspetto software sotto questo aspetto: ad esempio la modalità Portrait per ritratti di un cero tipo o quella  notturna Night Sight per scatti in condizioni di scarsa luminosità Per finire, la batteria dovrebbe avere amperaggio da 3000 mAh per esemplare standard e 3700 mAh per quello XL con supporto alla ricarica veloce a  18 Watt.

Riuscirà Google a voltare pagina e fare cassa dunque con i nuovi Google Pixel 3a? Le schede tecniche valide ma senza reali punti di forza avrebbero richiesto un prezzo dei due device non superiore ai 740 euro. Se il listino prezzi, nel orso dell’evento di domani, dovesse essere confermato dunque  l’azienda i Mountain View potrebbe aver perso la sua occasione, al netto dei gusti di chi (quasi sempre) preferisce i googlefonini per l’esperienza Android assoluta e irripetibile.