Il pubblico del Concertone del Primo Maggio è tiepido con Noel Gallagher che canta gli Oasis, Achille Lauro è la vera star (video)

Tra le star della serata del Concertone del Primo Maggio Achille Lauro è la vera star che fa saltare la piazza


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Al Concertone del Primo Maggio 2019 che passerà alla storia soprattutto per le polemiche sulla mancanza di donne sul palco, se non tra gli artisti emergenti, la star più attesa Noel Gallagher ha ricevuto un’accoglienza meno calorosa dell’idolo (non più trap) del momento, Achille Lauro.

Il frontman degli High Flying Birds è tornato al Primo Maggio romano con la sua band esibendosi come primo ospite della parte serale del Concertone, subito dopo le 20. Forse complice l’orario a ridosso della tradizionale pausa di un’ora del tardo pomeriggio, la piazza lo ha accolto con meno calore di quanto abbiano fatto, ad esempio, i conduttori: a Lodo Guenzi non è parso vero di poter presentare un idolo della sua adolescenza, un mito del brit-rock, un uomo che ha scritto alcuni dei versi più memorabili della storia della musica inglese, ma alla piazza c’è voluto un po’ per scaldarsi. Gallagher ha aperto il suo set partendo da tre brani della sua carriera solista, Fort Knox, Holy Mountain e It’s a Beautiful World, poi ha visto il pubblico finalmente esaltarsi con urla e cori per i brani degli Oasis: la scelta è ricaduta su alcuni delle canzoni più commerciali della band, la celeberrima Wonderwall (di cui gli stessi Gallagher hanno più volte detto di essersi stancati) e la splendida Stop Crying Your Heart Out, due capisaldi del repertorio degli Oasis che perfino i più giovani non possono non conoscere, così come tutti hanno cantato la sua cover di All You Need Is Love dei Beatles.

Ampio spazio a Daniele Silvestri con il nuovo singolo Scusate se non piango, la leggerezza di Gino e l’Alfetta, il messaggio cosmopolita de La mia casa, la ruvida Argento vivo con Rancore e la partecipazione di Manuel Agnelli (riproponendo il trio di Sanremo) e l’immancabile inno romanaccio Testardo. Peccato per l’assenza di Cohiba, che ad un Primo Maggio starebbe sempre bene.

Ad anticipare Silvestri il set di Carl Brave che pure ha riscosso applausi convinti, e quello di Manuel Agnelli, coi Subsonica come altro set di punta della serata, ma il momento con la maggiore partecipazione della piazza è stato senza dubbio quello di Achille Lauro, che si è presentato sul palco con un completo dorato, un body trasparente e la stessa voglia di stupire e dividere che lo ha reso un caso all’ultimo festival di Sanremo. Al suo fianco, però, a dargli manforte e un enorme sostegno musicale c’è stata una super band composta da Boss Doms, dallo storico chitarrista di Ligabue Federico Poggipollini, dal bassista de Le Vibrazioni Garrincha e dal batterista Sergio Carnevale. Il suo set è quello che più fa scatenare la piazza, che salta e balla su Cadillac e Thoiry ma poi canta a squarciagola anche la struggente C’est la vie, prima di tornare a ballare con quel Rolls Royce diventato inno rock quasi suo malgrado, forte delle polemiche che l’hanno accompagnato a Sanremo. L’entusiasmo che ha generato Lauro, pur nella sua cornice estetica volutamente tamarra, è senza paragoni, complici testi che ormai sono dominati dal pubblico come fossero grandi hit e della sua indubbia capacità di reggere la scena sul palco, checché se ne pensi.

La serata si è conclusa coi set di Ghali, Motta, Negrita e L’Orchestraccia: il video completo del Concertone del Primo Maggio è disponibile su Raiplay.it.